Questa
è la forza di questa manifestazione ed è bene che
faccia e deve far paura al governo, allo Stato.
Altro
fatto nuovo e positivo è l'unità realizzata tra
migranti e spezzoni di lavoratori, giovani,
movimenti italiani; un'unità che nasce dall'avere
gli stessi nemici e dalla necessità di combattere
gli stessi nemici.
Ora
abbiamo appena cominciato in questa mobilitazione
nazionale e bisogna continuare.
Lo
Slai cobas sc propone di:
-
rafforzare il coordinamento e rete tra diverse
realtà di migranti e solidali realizzato per
organizzare questa manifestazione;
-
fare di ogni città, ogni territorio, dove sono i
migranti, luoghi di continuazione della lotta, sulle
varie problematiche dei migranti
-
per questo, organizzare una giornata di lotta comune
in ogni territorio a livello nazionale
-
realizzare la prossima assemblea nazionale in
Puglia, perchè la Puglia sta diventando il
centro di tante realtà di migranti, dalle campagne,
ai centri di accoglienza, all'hotspot; ma anche
perchè i lavoratori delle campagne della Puglia, e
soprattutto del foggiano, con le compagne di
'Campagne in lotta', sono stati i primi a lanciare e
a lavorare per questa manifestazione nazionale ed è
giusto che siano direttamente protagonisti di una
prossima assemblea nazionale
-
mettere in programma una manifestazione nazionale a
Taranto per chiudere la vergogna dell'hotspot, degli
hotspot, perchè non sono centri di prima
accoglienza ma centri di discriminazione tra i migranti e di
respingimento (già prima che venga esaminata la loro situazione).
Attualmente questa situazione riguarda migliaia e migliaia di
migranti.
E da subito:
il blocco delle deportazioni nell'hotspot di Taranto da altre zone e centri, No l'obbligo "con la forza" delle pratiche di identificazione, l'accesso nelle strutture di associazioni solidali, sindacati di base, giornalisti, ecc.; permesso di soggiorno umanitario per tutti i migranti che arrivano.
Per i migranti nei centri di accoglienza, occorre porre sia il problema dei tempi delle commissioni e dei tribunali per il riconoscimento del diritto d'asilo, ma anche la revisione dei criteri con cui si esaminano le richieste - attualmente il 90% vengono respinte sia dalle commissioni che dai giudici.
il blocco delle deportazioni nell'hotspot di Taranto da altre zone e centri, No l'obbligo "con la forza" delle pratiche di identificazione, l'accesso nelle strutture di associazioni solidali, sindacati di base, giornalisti, ecc.; permesso di soggiorno umanitario per tutti i migranti che arrivano.
Per i migranti nei centri di accoglienza, occorre porre sia il problema dei tempi delle commissioni e dei tribunali per il riconoscimento del diritto d'asilo, ma anche la revisione dei criteri con cui si esaminano le richieste - attualmente il 90% vengono respinte sia dalle commissioni che dai giudici.
Lo
Slai cobas sc di Taranto accoglie con favore la proposta
fatta da realtà di Ventimiglia per mobilitarsi il
10 dicembre davanti all'hotspot e alla prefettura.
Molto bella la piattaforma presentata.
Ottima l'idea di una assemblea in puglia....l'unico dubbio la decentratura...chiaramente superabile dalla volontà...
Per quanto riguarda manifestazione nazionale a Taranto si potrebbe pensare una cosa del genere. Unirla alla mobilitazione proposta nel testo "su Amnesty e i prossimi passi" e fare una cosa del genere:
Presidio
permanente rimane a Taranto e si invitano le realtà dei vari territori
dove ci sono altri hotspot a fare altrettanto a seconda della loro
energia e forza. Si invitano anche altre realtà di movimento a fare
presidi permanenti davanti a Cie, prefetture...
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