Le dichiarazioni del sindaco Stefano sull'Aia sono al solito imbarazzanti ma in realtà complici della situazione esistente in Ilva.
Chiede di conoscere se e quali sarebbero i "pericoli immediati" in fabbrica per adottare una ben che minima ordinanza, quando neanche un sindaco che abita in Valle d'Aosta direbbe che non sa quali sono i "pericoli immediati", a fronte degli incidenti gravi che si ripetono quasi ogni settimana (ultimo all'Acc. 2), di infortuni, addirittura di morti, di fonti inquinanti, emissioni pericolose che continuano come prima, ecc. ecc.
Nello stesso tempo si dimostra come il consiglio comunale non ha alcuna voce in capitolo, dato che un OdG approvato a maggioranza ad ottobre - di cui sotto riportiamo stralci - viene di fatto rigettato dal sindaco.
Assistiamo ad una tragedia che nelle aule del Comune si trasforma in farsa.
Con il sindaco che rivendica la via delle "letterine", ma anche con un consiglio comunale che approva, raccattando, da "sinistra" a destra OdG che si fanno megafono della linea di Emiliano, buona per auto propaganda ma inconcludente.
Occorre tutt'altro, occorre chiudere le grige aule del Palazzo e riempire le piazze di lavoratori e cittadini.
NEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 4/11/2016 approvato con 14 voti
- il 03 ottobre 2016 è stato pubblicato lo “Studio di coorte sugli effetti delle esposizioni
ambientali ed occupazionali sulla morbosità e mortalità della popolazione residente a
Taranto”... Si tratta, in sostanza, di un aggiornamento al 2014 della consulenza svolta per la magistratura di Taranto nel 2012, con qualche variazione come la considerazione dell’effetto dalla SO2;
CONSIDERATO CHE
- Il rapporto conclude senza esitazione che “ l’esposizione continuata agli inquinanti
dell’atmosfera emessi dall’impianto siderurgico ha causato e causa nella popolazione
fenomeni degenerativi di apparati diversi dell’organismo umano che si traducono in
eventi di malattia e morte” ;
- Le metodologie adottate hanno permesso di quantificare i rischi di malattia e
morbosità derivanti dalle esposizioni recenti e passate, ed hanno permesso di escludere il
ruolo di confondimento di possibili fattori esterni. Per le malattie cardiovascolari o
respiratorie e per le malattie respiratorie nei nostri bambini, la latenza tra esposizione ed
effetto è di pochi anni ;
- la conclusione più interessante di tale rapporto è che riducendo l’inquinamento si
otterrebbero subito miglioramenti sulla salute e la mortalità a breve termine.
VISTO CHE
- Il ministero dell’Ambiente ha diffidato varie volte l’Ilva di Taranto per 'inosservanza
delle prescrizioni autorizzative del decreto di riesame Aia del 26 ottobre 2012;
- l’ultima relazione dell’Ispra (organo tecnico del Ministero dell’Ambiente) evidenzia che
a tutt’oggi molti interventi importanti dell’AIA non sono stati ancora realizzati e pertanto
l’ILVA continua non solo ad inquinare ma anche a violare quelle stesse norme ambientali
già insufficienti e previste nei vari decreti legge “salva Ilva”...
- con la delibera del Consiglio comunale n.37 del 27 aprile 2016, avente oggetto la
mozione sulle “ Elevate emissioni di diossina a Taranto e ritardo nella conoscenza”, il
Sindaco è stato già impegnato ad adottare ogni atto a tutela della salute pubblica
chiedendo al Ministero dell'Ambiente l'attivazione delle procedure di cui all'articolo 29 -
decies del D.L.vo n.152/2006 e ss.mm.ii. ( Rispetto delle condizioni dell'Autorizzazione
Integrata ambientale).
Tutto ciò premesso...
IMPEGNA IL SINDACO...
- a chiedere senza indugio al Ministero dell'Ambiente l'attivazione delle procedure
previste dall'articolo 29 - decies del D.L.vo n.152/2006 e s.m.i ( Rispetto delle
condizioni dell'Autorizzazione Integrata ambientale), comprese quelle che prevedono
la revoca dell’autorizzazione a seguito del mancato adeguamento alle prescrizioni e
delle reiterate violazioni dell’AIA, anche a seguito delle nuove evidenze sanitarie
recentemente conosciute e sopra citate, e tenuto conto dei poteri sindacali assegnati
dall’art. 29 quater comma 7 del D.lgs. 152/2006.
I CONSIGLIERI
Dante Capriulo - Lina Ambrogi Melle - Francesco Venere
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