L'incontro di oggi al Comune, tenuto dallo Slai cobas e rappresentanti delle lavoratrici di pulizia e ausiliariato col dirigente Lacatena (senza
la presenza dell'ass. Gina Lupo per la nota vicenda dello
scioglimento della giunta) è andato malissimo:
Il Comune permane nel suo atteggiamento di lavarsi le mani,
sostenendo di non avere responsabilità, di fronte a palese
violazioni dei diritti delle lavoratrici, perpetrati non solo dalle
ditte ma dalla stessa amministrazione comunale.
Sulla questione del saldo delle retribuzioni, Tfr che le lavoratrici
attendono dal giugno 15 dalla Thesis, e per cui il Comune, per conto
dell'azienda, ha pagato solo il 73%, il dirigente Lacatena, pur
dichiarando che il Comune ha ancora soldi da dare alla ditta, ha
affermato che non intende dare ai lavoratori le competenze restanti,
pur essendo questi creditori privilegiati di ogni pagamento; dichiarando altresì che non intende neanche
addivenire alla proposta di transazione fatta dalla ditta.
Praticamente le querelle tra Comune e ditta si scaricano bellamente
sulle lavoratrici.
Sull'accertamento da parte dell'Ispettorato del lavoro della
mansione di ausiliariato non riconosciuta alle lavoratrici, il
Dirigente Lacatena si è trincerato dietro l'attesa dell'esito del
ricorso al verbale dell'Ispettorato che intendono fare le ditte, non
assumendosi alcuna responsabilità diretta di fronte al fatto che un
Ente statale di controllo ha accertato che non viene rispettato il
contratto.
Nella stessa maniera, nonostante vi sia stata una delibera di
consiglio comunale del 31 maggio di quest'anno che chiama il Comune
al rispetto del CCNL in termini di minimo di ore di lavoro e di
parametro retributivo, il Comune fa carta straccia delle sue stesse
delibere.
Siamo di fronte a palesi illegalità.
Come lo Slai cobas e le lavoratrici hanno detto nell'incontro di
stamattina:
1) l'amministrazione comunale è colpevole di aver fatto una gara
e un capitolato d'appalto in violazione di leggi e contratti: la
legge prevede che il costo del lavoro e della sicurezza venga
conteggiato a parte dell'importo complessivo, per garantire i
lavoratori; qui, invece, ci troviamo che nella gara è stato fatto un
unico importo, ridotto successivamente dall'offerta della ditta, e
che il Comune nonostante abbia aggiunto i servizi di ausiliariato, insieme a quelli delle pulizie, ha mantenuto invariato l'importo
complessivo;
2) l'amministrazione è inoltre venuta meno ai compiti, previsti
dall'appalto, di controllo del rispetto da parte delle ditte (sia
quelle precedenti sia l'attuale Servizi Integrati) del CCNL verso i
lavoratori. E non solo. A fronte di denunce fatte dalle lavoratrici
slai cobas circa queste violazioni - nonchè di violazioni per l'uso
di prodotti non idonei, per il mancato utilizzo di macchinari per una pulizia
migliore, per la "rapina" di ore nelle sostituzioni (dato che la ditta, in violazione di quanto previsto dal contratto d'appalto, copre solo un quarto di tali ore, pretendendo, però, dalle
lavoratrici lo stesso servizio di 1 ora e 50 - il Comune ha fatto
come le "tre scimmiette";
3) il Comune se ne frega non solo di come lavorano le lavoratrici
costrette in pochissimo tempo a fare il massimo, o a fare a mano ciò
che dovrebbero fare con attrezzature meccaniche, ma si disinteressa
palesemente dell'igiene di asili in cui vivono per ore bambini da
zero a tre anni, che camminano per terra, toccano tutto...
Questa situazione, questo bubbone deve saltare! E lo faremo sia con denuncia delle lavoratrici alla magistratura, sia con iniziative di lotta.
Ma stamattina ci siamo trovati di fronte anche ad una "difesa" del dirigente comunale dei vergognosi accordi dei sindacati confederali. Questi, infatti, di fronte alle contestazioni particolareggiate dello Slai
cobas e delle rappresentanti delle lavoratrici, ha dichiarato che tanto
avviene perchè vi sono stati degli accordi con i Sindacati
confederali, e nello specifico con Cisl e Cgil.
Ci troviamo quindi un Comune che dice che siccome i sindacati
confederali hanno legittimato irregolarità, va tutto bene!
Questo non solo dimostra per l'ennesima volta che i sindacati
confederali non tutelano affatto i lavoratori, ma sono dalla parte
delle aziende - e per questo tengono a freno i loro iscritti da una
necessaria e legittima lotta - ma dimostra anche l'aperta complicità
dell'Amministrazione comunale.
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