pubblicato il 04 Maggio 2019, 16:59
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Al di là del solito teatrino che puntualmente viene inscenato in questa città e in tutta Italia oramai, ogni qual volta arrivi una novità sulle vicende del siderurgico, proviamo a fare il punto su quanto sta avvenendo all’interno della grande fabbrica in merito all’attuazione del Piano Ambientale. Il tutto, come sempre, dopo aver preso visione, letto e approfondito documenti su documenti. Che sin dai tempi del ‘TarantOggi‘, da oltre 15 anni, riteniamo l’unico approccio possibile a vicenda così complesse.

Come si ricorderà, lo scorso 28 marzo, presso la sede del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare a Roma, si è svolta una nuova riunione dell’Osservatorio permanente per il monitoraggio dell’attuazione del Piano ambientale ex art. 5, comma 4, de1 DPCM del 29 settembre 2017. La prossima riunione dell’Osservatorio, come detto, si svolgerà a Taranto il prossimo 30 maggio.
Decodificare il verbale della riunione non è stato semplice, in quanto a differenza delle altre volte il fil pdf risultava non consultabile e criptato come file immagine. Ma con un pò di pazienza ci siamo riusciti anche questa volta. 
La riunione inizia con il Presidente dell’Osservatorio che affronta l’argomento riguardante la nota arrivata l’8 marzo da parte della Regione Puglia contenente la richiesta di riesame dell’AlA. Il 22 marzo il ministro dell’Ambiente ha riscontrato la nota della Regione alla quale ha risposto “riaffermando ogni sincero intendimento di piena e leale collaborazione acchè si attui ogni utile iniziativa normativa finalizzata al rajforzamento dei parametri di tutela della salute pubblica – nei modi che si è ritenuto di indicare e nell’alveo del quadro normativa vigente – si assicura, con sicura e attenda sensibilità, l’attività di questo dicastero per ogni consentita azione di conseguente valutazione“.
Il Ministro già all’epoca rimarcò il ruolo esclusivo che la Regione riveste quale autorità competente ad effettuare la valutazione della qualità dell’aria dei propri territori e, conseguentemente, la redazione del Piano di Risanamento della qualità dell’aria ai sensi del decreto legislativo n. 155/2010. Tale Piano rappresenta il principale strumento di pianificazione e programma in materia, nonché uno dei presupposti fondamentali di un’eventuale riesame dell’AlA. In proposito, occorre peraltro ricordare quanto previsto dall’art. 217 comma 4 del d.lgs. n.152/2006: “I piani e i programmi di qualità dell’aria previsti dal decreto  legislativo 13 agosto 2010, n.155 possono stabilire appositi valori limite di emissione e prescrizioni più restrittivi di quelli contenuti negli Allegati I, II e III e dalla parte quinta del presente decreto, anche inerenti le condizioni di costruzione o di esercizio, purche’ ciò sia necessaria al perseguimento ed al rispetto dei valori e degli obiettivi di qualità dell’aria“.
(della vicenda ce ne siamo occupati a lungo nelle scorse settimane, per chi volesse può rileggere qui https://www.corriereditaranto.it/2019/04/04/ambiente-il-ministero-affonda-la-regione/)
Successivamente si prende atto di un’altra nota (del 7 marzo 2019) pervenuta sempre da parte della Regione Puglia contenente una ulteriore richiesta: ovvero quella “di conoscere come gli impegni pattizi di natura ambientale, sociale ed industriale cristallizzatzi nell’Addendum inficino le misure apposte al Piano Ambientale, non essendo gli stessi stati recepiti ed autorizzati in atti amministrativi e, segnatamente, in apposite modifiche del Piano ambientale o del provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale. Considerate altresì le funzioni demandate al citato Osservatorio ILVA, si chiede che tale argomento possa divenire oggetto di discussione anche nell’ambito dei lavori dello stesso nella prossima seduta utile”.
A tal proposito durante la riunione è stato rammentato come la questione sia già stata affrontata nell’ambito dei lavori dell’Osservatorio permanente per il monitoraggio dell’attuazione del Piano ambientale ex art. 5, comma 4, del DPCM del 29 settembre 2017 per lo stabilimento siderurgico di interesse strategico nazionale di Taranto ArcelorMittal Italia S.p.A. (ex ILVA S.p.A. in A.S), ed, in particolare, nel corso della riunione del 20 novembre 2018, subito a valle del subentro di ArcelorMittal Italia S.p.A. nella titolarità dell’AlA, in qualità di aggiudicatario della procedura di cessione dei complessi aziendali.
In tale occasione l’Osservatorio, alla presenza dei rappresentanti della Regione Puglia, ha chiesto ai Commissari straordinari, nella loro funzione esecutiva e di vigilanza funzionale all’attuazione del Piano ambientale, ai sensi dell’art. 1, comma 1 1ettera b) del decreto-legge 29 dicembre 2016, n.243 e di quanto previsto dall’Addendum ambientale all’art. 10 (Monitoraggio degli impegni), di riportare alla DVA, oltre che l’aggiornamento periodico dello stato di attuazione delle prescrizioni dettate dal Piano ambientale, anche un aggiornamento dello stato dell’arte degli interventi ambientali previsti dal cosiddetto Addendum ambientale e più in generale degli aspetti che riguardano l’esercizio degli impianti siderurgici.
Dopo di che il Presidente ha informato i presenti che sono pervenute due note da parte del Sindaco di Taranto recanti richieste di informazioni sullo stato di attuazione del Piano ambientale, nonché l’esortazione allo svolgimento dei futuri lavori dell’Osservatorio presso la città di Taranto. In proposito, il Presidente rammenta che gli esiti dei lavori dell’Osservatorio, lavori che hanno ad oggetto proprio il monitoraggio periodico dello stato di attuazione delle prescrizioni e ai quali partecipano assiduamente e proficuamente anche i rappresentanti del Comune di Taranto, sono messi tempestivamente a disposizione del pubblico nell’apposita sezione del Portale VAS-VlA-AIA del Ministero, dedicato all’ILVA di Taranto. In ogni modo la prossima riunione dell’Osservatorio si terrà a Taranto il prossimo 30 maggio. Per il prosieguo dei lavori si potrà valutare di volta in volta la sede in cui svolgere le riunioni, secondo le necessità collegate allo svolgimento dei lavori.
(leggi l’articolo sulla riunione dell’Osservatorio dello scorso novembre https://www.corriereditaranto.it/2019/01/25/osservatorio-ilva-a-che-punto-e-il-piano-ambientale2/)
Dopo di che la riunione è entrata nel vivo, con l‘illustrazione da parte di ISPRA degli esiti delle attività ispettive effettuate nel mese di dicembre 2018 e nel mese di marzo 2019, con particolare riferimento alla certificazione del completamento degli interventi al 31 dicembre 2018 e ai sopralluoghi specifici chiesti con nota 2506/DVA del 5/2/2019 esiti delle visite ispettive e dei sopralluoghi effettuati a valle dell’ultima riunione dell’Osservatorio nel periodo da novembre 2018 a marzo 2019, evidenziando che non sono state riscontrate nel periodo criticità né in ordine al rispetto dei valori limite di emissione dell’AlA, ne’ in ordine all’attuazione degli interventi del Piano ambientale.
ll rappresentante di Ispra illustra, anche attraverso una relazione preliminare acquisita agli atti, che con particolare riferimento agli interventi la cui scadenza era fissata al 31 dicembre 2018, che il programma stabilito con il Gestore per la verifica degli interventi previsti al 31/12/2018 non è stato completato a causa della sovrapposizione con le attività contingenti di verifica richieste recentemente dalla Procura di Taranto. Il rappresentante di ISPRA si riserva, pertanto, di trasmettere entro la fine del mese di aprilela documentazione delle singole attività ispettive, tra cui quelle relative ai sopralluoghi specifici chiesti dalla DVA con nota n. 2506/DVA del 5/2/2019.
Due le giornate – 12 e 13 dicembre 2018 – in cui il gruppo ispettivo formato da componenti di Ispra e Arpa Puglia ha effettuato le ispezioni previste. Il primo sopralluogo si è svolto presso le aree dell’acciaieria (in particolare un focus sulle cabine Sme a servizio dei camini), nella sala controllo dell’Altoforno 4 per la verifica delle modalità di gestione delle valvole di sicurezza/emergenza “Bleeders” in relazione agli eventi dell’8 agosto e del 17 novembre 2018. La società ha dichiarato che l’apertura delle valvole di emergenza avviene in automatico in determinate condizioni di esercizio connesse con la portata vento e la pressione gas. Che la stessa avviene manualmente in occasione delle fermate programmate al fine di ottenere l’effetto “camino” e operare le attività di manutenzione programmata in sicurezza oppure in occasione di fermate accidentali per ripristinare le condizioni di sicurezza stesse.
Nella seconda giornata, i tecnici di Ispra e Arpa ha chiesto al gestore chiarimenti in merito al ripetersi, in occasione dei campionamenti semestrali effettuati per il camino E702 dell’ultimo triennio, dei superamenti di alcuni valori con Am Italia che si è impegnata a inviare una relazione di dettaglio. È stato inoltre chiesto al gestore di trasmettere una proposta di metodologia per la condivisione informatica dei dati in caso di monitoraggi discontinui sostitutivi. La visita è terminata alle 17.15. “Nulla da dichiarare” per quanto riguarda il prelievo del campione di acque reflue e di acqua di falda da pozzi di emungimento codificati dall’Aia nei numeri 8,10 e 13.
Dopo di che si è passati all’attività di biomonitoraggio poste in essere in attuazione della prescrizione n. 93 dell’AlA 2012. Con riferimento a tale attività, il rappresentante di Ispra rappresenta la necessità di ricostituire il Tavolo tecnico con tutti i soggetti coinvolti nell’attuazione della prescrizione n.93, che fu a suo tempo istituito. L’Osservatorio concorda di dare mandato a ISPRA di ricostituire in tempi brevi l’apposito Tavolo tecnico presso la sede di ISPRA, al fine di esaminare i risultati dei monitoraggi e relazionare periodicamente all’Osservatorio medesimo. In via preliminare ISPRA comunica che gli esperti designati sono la dott.ssa Francesca F ornasier e dott.ssa Dania Esposito.
(leggi l’articolo sulla riunione dello scorso maggio https://www.corriereditaranto.it/2018/05/24/osservatorio-ilva-nuova-riunione-sul-piano-ambientale-con-la-relazione-ispra-sullispezione-di-marzo/)
Accantati questi argomenti, è stato il turno dell’informativa sugli esiti dei lavori del Gruppo di lavoro sulle garanzie finanziarie del 22-23 gennaio, del 6-7 febbraio u.s. e del 27 marzo. Il rappresentante della Commissione AIA, Dott. A. Fardelli, ha informato i presenti che, nel corso delle riunioni del Gruppo di lavoro, alla luce dei chiarimenti forniti dalla DVA con note n. 25655/DVA del 14/11/2018, per la corretta applicazione del decreto ministeriale del 28 aprile 2017 sulla quantificazione degli importi per la relazione di riferimento e a valle dell’esame della documentazione trasmessa dal Gestore con le note n. Dir. 123/19 del 5/3/2019 (5630/DVA del 5/3/2019) e n. Dir. 147/2019 del 15/3/2019 (6660/DVA del 15/3/2019), il Gruppo di lavoro ha provveduto a determinare ai sensi dell’art. 7, comma 2, del DPCM del 29/9/2017, in via definitiva, gli importi delle garanzie finanziarie dovute per le Relazioni di riferimento dello stabilimento siderurgico e delle centrali termoelettriche. In particolare, riguardo le centrali termoelettriche, il Gruppo di lavoro ha ritenuto che non sia “necessario al momento un aggiornamento della garanzia finanziaria già prestata”.
Invece, riguardo lo stabilimento siderurgico, il Gruppo di lavoro ha ritenuto di segnalare alla DVA la necessità di un aggiornamento della garanzia finanziaria prestata. Quest’ultima è stata ridetenninata per un importo pari a euro 21.566.172,90 dell’attuazione delle prescrizioni UP2 e UP3, con riferimento agli obblighi previsti all’art. 9 del DPCM del 29/9/2017 e agli adempimenti collegati alle autorizzazioni della Provincia di Taranto, per il trasporto transfrontaliero. Ciò anche in relazione alla futura valutazione da parte della Provincia della congruità delle garanzie finanziarie prestate per la spedizione.
Infine, il Gruppo di lavoro ha provveduto a verificare l’aggiornamento, a seguito del subentro nella titolarità dell’AlA da parte di ArcelorMittal, delle garanzie finanziarie prestate da ILVA S.p.A. in A.S.
Si è poi pervenuti all’illustrazione da parte di ArcelorMittal e della Provincia di Taranto dello stato dell’arte e delle eventuali criticità emerse in merito all’attuazione delle prescrizioni UP2 e UP3 di cui al Piano rifiuti e all’art. 9 del DPCM del 29/9/2017.
La prescrizione UP2 riguarda la Rimozione del cumulo polveri e scaglie in area Parco Minerale, mentre la UP3 riguarda la Gestione dei materiali costituiti dai “fanghi acciaieria (ACC)”, “fanghi d’ altoforno (AFO)” e dal “polverino d’ altoforno (PAF)”.
Il rappresentante di ArcelorMittal ha illustrato le attività poste in essere per l’attuazione delle prescrizioni UP2 e UP3. Il rappresentante di Arcelor Mittal si impegna a chiedere al notificatore di presentare entro il 15 maggio formale istanza di notifica alla Provincia per l’attuazione della prescrizione UP3. E’ seguito un breve aggiornamento da parte del rappresentante della Provincia.
L’Osservatorio ha quindi invitato sia il ArcelorMittal che la Provincia a porre in essere ogni attività necessaria volta a consentire un’accelerazione delle procedure per il rilascio delle autorizzazioni al trasporto transfrontaliero di rifiuti per garantire l’attuazione delle prescrizioni UP2 e UP3 nei tempi previsti dall’art. 9 del DPCM del 29/9/2017.
Illustrazione da parte del Gestore dello stato dell’arte e delle eventuali criticità emerse in merito all’attuazione della prescrizione UA21: Interventi relativi alla tematica acustica. Il rappresentante di ArcelorMittal ha presentato una documentazione che sarà esaminata da ISPRA.
Si poi passati all’esame della documentazione pervenuta da ArcelorMittal Italia S.p.A. in esito alla riunione del 20 novembre 2018. In particolare, l’Osservatorio ha effettuato un approfondimento documentale sui cantieri che devono essere aperti e/o conclusi entro il 31 dicembre 2019, anche attraverso l’esame dei cronoprogrammi aggiornati, trasmessi con la nota prot. Dir. 170/2019 del 26/03/2019 (7667/DVA del 26/03/2019), contenenti lo stato d’avanzamento delle attività e le tempistiche effettive di avvio dei cantieri, per la realizzazione di: a) prescrizione n. 4—UA7: interventi di copertura dei parchi minori: AGL Sud, AGL Nord, OMO; b) prescrizioni n. 16.f -37-42-49: interventi sulle batterie di cokefazione n.9-10 e nuova doccia n. 5 e prescrizione n. 16.i: fermata batteria di cokefazione n.11; cPrescrizioni n. 16.m)-42—49: interventi sulle batterie di cokefazione n.7-8 e nuova doccia n. 4bis; Prescrizioni n. 16.0)—42—49: batteria 12 e nuova doccia n.6; d) prescrizione n. 16h – 700: intervento di confinamento con barriera frangivento su area GRF; e) prescrizione n. UA10: interventi gestione acque meteoriche in area IRF, SEA, PGA e informativa sulle modalità di allontanamento del cumulo di scorie; f) prescrizione n. UA1 1: interventi sugli impianti di trattamento area CDK e area AFD e aggiornamento su contratti e ordini effettuati.
Il rappresentante di ArcelorMittal ha illustrato anche i cronoprogrammi aggiornati relativi alla installazione dei filtri a manica al camino n. 4 delle batterie 7-8 e al camino 7 della batteria 11.12, altresì trasmessi con la sopra citata nota prot. Dir. 170/2019 del 26/03/2019. In particolare,è stato evidenzia che entro febbraio-marzo 2020 saranno completati gli interventi previsti sulle batterie 9-10 e che la fermata della batteria n. 11 sarà effettuata nei tempi previsti dal DPCM del 29/09/2017.
Nell’illustrare il cronoprogramma aggiornato dell’intervento di confinamento con barriera frangivento su area GRP di cui alla prescrizione n. 16h-70c, è stato evidenzia che con la nota prot. n.4/2019 del 07/01/2019 (141/DVA del 07/01/2019) è stata trasmessa la pianificazione degli eventuali scenari di emergenza in relazione al funzionamento dell’innovativo sistema delle cappe.
Relativamente alla prescrizione UA11, l’Osservatorio chiede che sia presentato nuovamente il cronoprogramma dell’intervento previsto sull’impianto di trattamento dell’area AFO, tenendo conto del cronoprogramma di demolizione dell’AFO3 di cui alla prescrizione n. 18.
Infine, Ispra ha segnalato la necessità che il Gestore aggiorni le procedure del sistema di gestione ambientale volte alla gestione delle emissioni di materiale polverulento generato nelle fasi di cantiere dei vari interventi, con particolare riguardo ai lavori di demolizione della batteria n. 11 dell’AFO 3 e ai lavori di demolizione previsti per l’installazione dei filtri a manica.
Infine, per quanto riguarda la determinazione degli elementi per la relazione semestrale al Parlamento prevista dall’art. 1, comma 5, del decreto legge 3 dicembre 2012, n. 207 e dall’art. 1, comma 13-bis , del decreto legge 4 giugno 2013, n. 61, il Presidente ha comunicato che sarà trasmesso ai partecipanti una bozza di relazione per il Parlamento sullo stato di attuazione del Piano ambientale e dei controlli AIA, ai fini di raccogliere da tutti i componenti eventuali proposte di modifica ed integrazioni. Raggiunta l’approvazione del documento, il Presidente provvederà ad inviarlo al Ministro dell’ambiente.