Mentre l'azienda comunica la nuova unilaterale messa in cassintegrazione di 2500 operai per ridimensionamento della produzione a seguito fermata dall’11 luglio al 31 agosto dell'Altoforno 2 per attività di ripristino, che comporterà anche il rallentamento di Acciaieria 1, Laminatoio a freddo: Decatreno, Decapaggio, Zincatura 1 e Zincatura 2 dal prossimo 25 luglio; Tubificio ERW dal 18 luglio al 31 luglio; Treno lamiere, PLA/2 e Treno Nastri 2;
mentre il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, avrebbe annunciato lo sblocco del prestito, con garanzia SACE, di 500 milioni di euro
Fim, Fiom, Uil, Usb fanno un comunicato imbarazzante e penoso:
chiamano "fallimento" ciò che da tempo è una precisa politica del governo, che ora è parte di Acciaierie d'Italia, di sostenere tutto quello che l'azienda fa e di finanziarne l'attività; dicono che è "schizofrenica" la gestione del management aziendale, quando invece, purtroppo, è coerente con i suoi piani che prevedono che l'aumento della produzione si faccia sì ma con meno operai; chiedono che il Ministro del Lavoro, come promesso, mandi gli Ispettori del lavoro, quando, se avverrà, sarà dopo mesi e mesi già di messa in cassa integrazione unilaterale; chiedono conferma dell'ennesimo incontro al Mise, incontro che senza la lotta confermerà il sostegno del governo alle decisioni aziendali.
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