giovedì 7 luglio 2022

Info: Ieri il Ministro dell'Economia, Franco, ad Acciaierie d'Italia

Stralci da Corriere di Taranto
Gianmario Leone

Visita a sorpresa quest’oggi (ieri), almeno per lavoratori e sindacati, del Ministro dell’Economia, Daniele Franco, presso lo stabilimento siderurgico di Taranto. Accolto e accompagnato dal presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè, e dai dirigenti del siderurgico con in capo l’ad Lucia Morselli, top secret i dettagli dell’incontro, ma non certo il senso della visita. Basti semplicemente considerare il fatto che Invitalia, la società pubblica per l’attrazione degli investimenti che ad aprile dello scorso anno, in virtù dell’accordo di co-investimento con ArcelorMittal Italia sottoscritto nel dicembre del 2020, attraverso un versamento di 480 milioni di euro, è entrata nel capitale di Acciaierie d’Italia con un ruolo di minoranza pari al 40%, fa capo proprio al ministero guidato da Franco. Che ha dunque un peso non di secondo piano all’interno del dossier sull’ex Ilva che è e resta di competenza del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, e vede coinvolti per la parte ambientale il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e per la parte occupazionale e relativa all’utilizzo degli ammortizzatori sociali del ministro del Lavoro, Andrea Orlando.

Dopo l’incontro dello scorso 23 giugno a Roma al MiSE, lavoratori e sindacati sono in attesa di novità importanti sul futuro della grande fabbrica. Innanzitutto sul versante finanziario, visto che il problema del finanziamento del circolante per affrontare la grave crisi di liquidità dell’ex Ilva, non è più un mistero per nessuno...
Liquidità che da un lato serve a finanziare un mastodontico progetto di riconversione che impegnerà oltre 5 miliardi di euro e durerà 10 anni e sarà suddiviso in quattro fasi. Per la fase, relativa all’avvio del progetto di decarbonizzazione (per il quale nel Dl Aiuti sono stati previsti 150 milioni di euro del Patrimonio Destinato del gruppo Riva in dotazioni ai Commissari straordinari di Ilva in AS), sarà centrale il lavoro del Centro di Ricerca e Sviluppo inaugurato nel 2021 con l’obiettivo di dare supporto alla transizione energetica ed ecologica, con la collaborazione di Università e Centri di Ricerca pugliesi e non solo. L’azienda ha inoltre un tavolo aperto presso il MiTE per l’utilizzo delle misure previste dal PNRR. Fondamentale in questo senso sarà il passaggio ai soli forni elettrici entro il 2032, che saranno alimentati a gas naturale in una prima fase e successivamente a idrogeno. Il primo dei forni elettrici sarà introdotto nel triennio 2024-2027 e necessiterà di un investimento di 2 miliardi e 300 milioni di euro. Secondo obiettivo è quello occupazionale, seguito dalla crescita in termini di verticalizzazione delle produzioni e di diffusione della cultura dell’acciaio. Infine, l’obiettivo della sostenibilità economica.
Tutto questo però, dovrà andare di pari passo con altri investimenti legati alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, e ad un confronto con i sindacati metalmeccanici che riporti il dialogo aziendale su un livello che anche il ministro Orlando ha ritenuto ad oggi tutt’altro che accettabile, tanto da aver indotto il titolare del dicastero ad inviare gli ispettori del Lavoro, per approfondire e verificare sia l’utilizzo della cassa integrazione che la sicurezza dello stabilimento. I sindacati si aspettano novità concrete entro questo mese, così come promesso durante l’incontro dello scorso 23 giugno.

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