Stralci da Corriere di Taranto
Gianmario Leone
Dopo l’incontro dello scorso 23 giugno a Roma al MiSE, lavoratori e sindacati sono in attesa di novità importanti sul futuro della grande fabbrica. Innanzitutto sul versante finanziario, visto che il problema del finanziamento del circolante per affrontare la grave crisi di liquidità dell’ex Ilva, non è più un mistero per nessuno...
Liquidità che da un lato serve a finanziare un mastodontico progetto di riconversione che impegnerà oltre 5 miliardi di euro e durerà 10 anni e sarà suddiviso in quattro fasi. Per la fase, relativa all’avvio del progetto di decarbonizzazione (per il quale nel Dl Aiuti sono stati previsti 150 milioni di euro del Patrimonio Destinato del gruppo Riva in dotazioni ai Commissari straordinari di Ilva in AS), sarà centrale il lavoro del Centro di Ricerca e Sviluppo inaugurato nel 2021 con l’obiettivo di dare supporto alla transizione energetica ed ecologica, con la collaborazione di Università e Centri di Ricerca pugliesi e non solo. L’azienda ha inoltre un tavolo aperto presso il MiTE per l’utilizzo delle misure previste dal PNRR. Fondamentale in questo senso sarà il passaggio ai soli forni elettrici entro il 2032, che saranno alimentati a gas naturale in una prima fase e successivamente a idrogeno. Il primo dei forni elettrici sarà introdotto nel triennio 2024-2027 e necessiterà di un investimento di 2 miliardi e 300 milioni di euro. Secondo obiettivo è quello occupazionale, seguito dalla crescita in termini di verticalizzazione delle produzioni e di diffusione della cultura dell’acciaio. Infine, l’obiettivo della sostenibilità economica.
Tutto questo però, dovrà andare di pari passo con altri investimenti legati alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, e ad un confronto con i sindacati metalmeccanici che riporti il dialogo aziendale su un livello che anche il ministro Orlando ha ritenuto ad oggi tutt’altro che accettabile, tanto da aver indotto il titolare del dicastero ad inviare gli ispettori del Lavoro, per approfondire e verificare sia l’utilizzo della cassa integrazione che la sicurezza dello stabilimento. I sindacati si aspettano novità concrete entro questo mese, così come promesso durante l’incontro dello scorso 23 giugno.
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