sabato 12 luglio 2025

Acciaierie - governo, istituzioni di Genova/Novi vanno verso lo "spezzatino"? Con la Fiom di Genova che dice praticamente SI, sì anche alla divisione corporativa degli operai

Info dalla stampa di Genova

Ancora una settimana interlocutoria (troppo, ndr) per l’ex Ilva, a Roma come a Novi dove il destino estivo dello stabilimento è già indicato. In particolare, a Novi da metà luglio e almeno fino a fine agosto il lavoro nei reparti sarà a scartamento ridotto con ampio ricorso alla cassa integrazione a rotazione e con ferie programmate concesse senza problemi.

Un modo per limitare un’attività che senza rifornimenti da Taranto rischia di fermarsi. Lo stabilimento pugliese poi registrerà uno stop quasi totale della produzione per interventi programmati di manutenzione all’unico altoforno funzionante anche se il Ministro dell’Industria Adolfo Urso ha garantito che entro la fine dell’anno torneranno in funzione almeno due altiforni. Parole che sanno di linfa vitale, perché in questo momento la situazione registra una produzione ai minimi termini con difficoltà di approvvigionamenti per Novi e Genova.

Non è un caso che nei molti ragionamenti fatti in questi giorni ci sia una corrente trasversale che spinga perché Genova possa avere un proprio altoforno elettrico green (con nave rigassifricatrice a Vado) in grado di rendere Cornigliano e Novi autonomi rispetto a Taranto. D’altronde, se la produzione prevista è stata fortemente ridimensionata, ragiona questa corrente di pensiero, come potrebbe l’impianto pugliese rifornire il Nord se i suoi reparti hanno una produzione che malapena può dare lavoro alla città salentina?

Una valutazione che sarà al centro di un convegno organizzato dalla FIOM CGIL a Genova nei prossimi giorni. Proprio il sindacato di Landini appare in Liguria schierato su questo pensiero. Si ragiona insomma sull’ipotesi di uno spezzatino nei fatti, non per volontà, con Taranto che si separa da Novi e Genova parzialmente e con gli impianti del nord autonomi nel rifornimento di materie prime. Chi invece pensa che l’ex Ilva sia valore strategico solo nel suo complesso spinge perché Taranto accolga e lavori su altiforni elettrici in grado di sostenere tutti i reparti di Novi e Genova. 

Non si sa ancora che strada verrà intrapresa da Governo ed enti locali. 

Il 15 luglio, quindi, riunione romana sull’allungamento e sull’estensione della cassa integrazione.
L’altra settimana poi incontro sempre a Roma con Urso.

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