giovedì 17 luglio 2025

La mozione operaia su riarmo/guerra/Palestina al presidio di Grottaglie (TA) in vista dell'iniziativa alla Leonardo - verso corteo a Taranto

 

 Intervento compagno Slai cobas sulla mozione operaia

 

  Interventi compagne di #iostoconlapalestina - Taranto - 1 

 

2 (stralci) - ...no alla riproposizione del solito pacifismo-umanitario, inneggiante ad una pace generica, neutra e neutrale, equidistante contro tutte le guerre, guerra generica e in generale.
I percorsi di mobilitazione, presidi che portano avanti questi obiettivi, questi slogan attraverso striscioni, comunicati e piattaforme, sono ambigui ed opportunisti, sono un vestito che sta bene ovunque e specialmente a chiunque, sono equidistanti dalle situazioni in atto e dal quadro geopolitico in cui avvengano.
D'altra parte questa narrazione “pace e contro tutte le guerre”, è quella portata avanti da mass media, da una propaganda borghese che fa capo a schieramenti radical chic e da campo largo, dal tutti insieme appassionatamente a prescindere. ricordiamoci del 15 marzo a Roma. I
Insipida ma velenosa la mistura di pace e guerra, una bandiera della pace senza aggettivi dietro la quale è comodo e facile sgambettare e quindi le guerre sono tutte uguali con relativo sventolio di bandiera della pace dalla Palestina all'Ucraina.
Quindi il contro la guerra, frase asettica, ci mette dentro di tutto e di più, l'Ucraina, la Palestina, Gaza, l'Iran; la mistura insipida di per la pace e contro le guerre offusca, sminuisce il genocidio in corso in Palestina. In Ucraina sono gli imperialismi che armano gli ucraini con l'appoggio dell'Occidente al servizio della Nato, con l'obiettivo di conquista di territori per il saccheggio delle ricchezze naturali.
In Palestina, in Gaza, in Giustania è in atto invece una guerra genocida pianificata negli anni per il dominio sempre da parte USA attraverso il suo avamposto nel Medio Oriente, Israele, e l'esproprio di tutta la Palestina è in atto. Non c'è una guerra fra imperialismi, ma una guerra impari, un genocidio contro un popolo che resiste da cento anni, quindi il cuore di ogni iniziativa deve essere la Palestina, la storia del suo popolo, della sua terra e della sua resistenza. E' della resistenza che bisogna cominciare a parlare, senza sé, senza ma, senza reticenze, senza omertà, senza asservimenti e complicità ad una narrazione occidentale dei suoi governi dell'Unione Europea che vuole offuscare, sporcare, infangare, delegittimare la inscindibile unità fra il popolo e le sue irrefrenabili organizzazioni di resistenza.
Resistenza da cui molto facilmente e diffusamente si prendono le distanze, o non se ne parla, anzi molto spesso se ne dà la colpa di quello che sta succedendo per mano dello stato illegale, ladro e criminale di Israele; ignorando cent'anni di storia, prima del 7 ottobre, prima della legittimazione rivoluzionaria del 7 ottobre 2023, un 7 ottobre che ha un valore storico e fondamentale nel far emergere la questione palestinese dal silenzio complice e di comodo, decenni e decenni di massacri, di ruberie, di saccheggi, di sfollamenti di milioni di palestinesi, di gazawi, distruzione di campi agricoli, appezzamenti dati alle fiamme con coltivazioni di animali, insediamenti a tutta forza e sempre di più di coloni, armati ed assassini, ladri di terre che sono una costola dell'esercito israeliano. Una pianificazione genocidaria finalmente “oltreggiata” dall'azione della resistenza di un popolo che ne è il cuore pulsante stesso, una resistenza che ha tuonato, che ha infranto il muro del silenzio, delle complicità e delle invulnerabilità dello stato abusivo e ventato, dello stato terrorista d'Israele.
Dal fiume al mare non è solo una frase e uno slogan, come non lo è Palestina libera, la Palestina non si indossa, non è un gadget, la palestina puzza di carni umane putrefatte, di sangue, di morte, di grida di fame e di sete, prese a proiettili, gettate nel sangue dagli israeliani e da tutto l'occidente complice e mandante. La Palestina è anche decisamente resistenza, lotta armata, la Palestina è orgoglio, è appartenenza, è storia di terra e di popolo nativo, di martiri e fiori e frutti profumati, è storia di padri e di madri, di figli nel tempo, la Palestina non si compra, non si vende, non si baratta e non vuole pietà e pietismo alcuno. I semi sono nella terra, il tempo li ha resi forti e custoditi, quel tempo che nulla cancella, nulla e nulla nessuno cancellerà, i figli della Palestina continueranno a risorgere di continuo, in un modo perpetuo continueranno a combattere nonostante tutto, siamo anche noi figli della Palestina e loro fratelli e sorelle
Palestina libera dal fiume al mare e onore sempre alla resistenza e ai suoi combattenti".


Corteo a Taranto 26 luglio - Chi sta con la Palestina scenda in piazza!


No genocidio/No deportazione

Palestina ai palestinesi 
Con la Resistenza palestinese 
Guerra di popolo fino alla vittoria 

Contro la guerra imperialista - Contro il riarmo Usa/Ue/Italia - Contro il governo Meloni complice. 

Blocchiamo tutto fino allo sciopero generale

Corteo a Taranto 26 luglio ore 18 

da piazza Ramellini fino a piazza Immacolata 

#iostoconlapalestina 

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