venerdì 25 luglio 2025

Sia chiaro, gli operai Acciaierie/appalto/indotto vogliono tutto: lavoro, salario, salute sicurezza e un futuro per i propri figli e le masse popolari - Sull'incontro OO.SS/CdF e Enti locali

Questo è assicurato solo dalla piattaforma operaia proposta dallo Slai cobas per il sindacato di classe e si ottiene in lotta reale nei confronti di padroni di stato o privati; contro il governo dei padroni Meloni/Urso e ogni governo dei padroni, le Istituzioni locali che non sono alleate e nè rappresentanti dei lavoratori e delle masse popolari tarantine; contro i sindacati collaborazionisti o le parti sindacali collaborazioniste con padroni, governo e politicanti locali.

Bisogna lottare - senza la lotta niente si può ottenere, con la lotta si può vincere, senza la lotta si è già perso -  fino a risultati concreti e per tutto il tempo necessario 

LA POSIZIONE DELLO SLAI COBAS
In tutta questa questione della situazione futura e attuale dell'ex Ilva, e la mobilitazione ambientalista che ora si è riaperta a Taranto, la massa degli operai non ha alcuna possibilità di farsi sentire. 
Anche nelle assemblee di fabbrica che sono state fatte in questi giorni, la maggiorparte partecipate e vivaci, gli interventi dei lavoratori non hanno alcuna influenza nei piani sindacali, che su questo imbrogliano dicendo che porteranno a Roma le proposte operaie. 
Ma gli operai Acciaierie, dell'appalto, gli operai in Cigs in Ilva AS sono in realtà il centro di tutto, e sono gli operai che possono e dovrebbero offrire una soluzione generale che risponda ai problemi di salute, inquinamento dei quartieri.
Su questo la deviazione, il freno, è costituito principalmente dalla linea e prassi dei sindacati in fabbrica confederali e Usb.
 
Noi siamo contro questa Aia, contro l'Accordo di programma. Il confronto/scambio su questo con gli Enti locali è sbagliato. 
 
Il Comune ha tutti gli strumenti, di legge, amministrativi, per intervenire in difesa della cittadinanza. Ma non lo fa! E, peggio, agisce con una logica di scambio tra accettazione dell'accordo di programma del governo e soldi e interventi su Taranto: interventi che si dovrebbero fare a prescindere e che non devono dare occupazione agli esuberi ex Ilva ma ai disoccupati, precari, giovani di Taranto. 
Se la nave rigassificatrice, gli impianti Dri inquinano, il Comune, la Regione hanno tutti gli strumenti per dire: Stop, senza chiedere a nessuno, nè fare accordi. Ma non lo fanno, non lo vogliono fare, al massimo denunciano ma si guardano bene dall'assumersi le loro responsabilità. Così di fatto si dice al governo: tu fai quello che ti serve, al massimo riduci l'impatto di inquinamento e rischi per la città, - Bitetti ieri ha chiesto che invece di 3 Dri, se ne metta uno solo - in cambio però dammi soldi per interventi Università, areoporto, ecc. ecc. 
La Regione/Emiliano - lo abbiamo sentito ieri nell'incontro con il consiglio di fabbrica ex Ilva - è totalmente appiattito sui piani proposti da Urso, e in questo dà sostegno alla posizione collaborazionista dei sindacati confederali, che lasciano mano libera al governo e deviano/frenano la necessaria azione di lotta degli operai per difendere solo e soltanto i loro interessi e quelli delle masse popolari e non dare "soluzioni" a governo e padroni che non potranno mai, non vogliono garantire nè lavoro, nè ambientalizzazione.
 
Noi non siamo d'accordo neppure che gli operai ex Ilva abbiano una cassintegrazione di tantissimi anni come è già avvenuto per la Belleli e ora per la Cementir. Si tratta di soldi pubblici buttati che hanno anche l'effetto di spegnimento della forza operaia o peggio di corruzione. 
 
Noi siamo perchè gli operai siano impegnati nell'ambientalizzazione in fabbrica e nelle bonifiche dell'area industriale; e in questo siano tutti occupati dal nuovo padrone che si prenderà l'Ilva. 

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