Anche per Mittal "quello con Di Maio è stato un buon incontro". MA
- ha confermato di voler partire dal 1° luglio;
- ha confermato gli investimenti: 4,2 miliardi totale, di cui 1,1 miliardo per l'ambiente (lì dove ne servirebbero 8, come da conteggio fatto nell'inchiesta Todisco), 1,2 miliardi per lo sviluppo industriale (che vuol dire, non nuova tecnologia ma recupero della ritardata manutenzione e investimenti negli altoforni e impianti) e 1,8 miliardi per l'acquisizione;
- sull'impiego di tecnologie per ridurre l'impatto ambientale, nulla di concreto, solo un generico impegno della Mittal per gli anni futuri, per un centro di ricerca per un progetto di utilizzo del gas ai fini della decarbonizzazione della produzione;
- sull'occupazione, nessun cambiamento, ma solo speranza da parte del Mi.Se che AmInvestco "apra a un assorbimanto di tutti gli addetti Ilva al netto di quelli che saranno coivolti dal turn over, quelli che saranno interessati da incentivi all'esodo e quelli che saranno impegnati nelle bonifiche" - della serie: "se non è zuppa è pan bagnato": alla fine sono gli stessi numeri di esuberi che vuole la ArcelorMittal.
Quindi, stiamo come eravamo...
Nessun commento:
Posta un commento