Salvini chiude i porti: "Nave con i migranti vada a Malta".
E Conte dice: "Inviamo motovedette con i medici". Oltre mille in poche ore dalla Libia: 500 sbarcati, 700 soccorsi
Migranti, Gino Strada: «Sconcertato, a 70 anni non pensavo di vedere ministri razzisti»
De Magistris, Leoluca Orlando, Falcomatà e Accorinti si dicono pronti ad accogliere la nave nei loro scali. Decaro (Anci): “Non si possono usare i bambini come degli ostaggi".
SALVINI CHIUDE I PORTI. L'ULTIMA VOLTA CHE ITALIA E MALTA DISCUSSERO PER UN NAUFRAGIO ERA L'11 OTTOBRE 2013: MORIRONO 268 PERSONE!
Salvini e Toninelli (Movimento 5 stelle, ministro alle infrastrutture) hanno deciso che i porti italiani "si chiudono". Naturalmente, Salvini lo ha comunicato nel giorno in cui si vota in 700 comuni italiani.
Intanto, durante questa infinita campagna elettorale, la nave Acquarius, che ha salvato 629 persone, sta arrivando nelle acque di Malta. Malta ha affermato di non essere responsabile delle operazioni,
vale a dire, in pratica, che non intende far attraccare la nave nel suo porto. Poiché l'obbligo riconnesso alle operazioni di ricerca e soccorso comprende anche l'obbligo di condurre la nave verso un porto sicuro il prima possibile, è chiaro che in caso di rifiuto di Malta il porto sicuro più vicino è quello italiano. Questo stato dei fatti viola numerosi articoli della Convenzione Europea sui Diritti Umani: l’Italia risulta essere il Paese giuridicamente responsabile del coordinamento dei soccorsi ed è dunque lo Stato che esercita, «conformemente al diritto internazionale», le funzioni esecutive che tale coordinamento comporta. In altre parole, l’Italia ha il dovere di far sbarcare le persone che in questo momento di trovano a bordo dell’Acquarius. In caso contrario si violano l’art. 2 della convenzione : diritto alla vita ; l’art. 3 : divieto di tortura e trattamenti inumani e degradanti ; l’art. 4, protocollo 4 : divieto di espulsioni collettive.
Inoltre, il principio di non respingimento è un principio fondamentale del diritto internazionale: infatti, ai sensi dell’art.33 della Convenzione di Ginevra a un rifugiato non può essere impedito l’ingresso sul territorio né può esso essere deportato, espulso o trasferito verso territori in cui la sua vita o la sua libertà sarebbero minacciate.
Il divieto di refoulement si applica indipendentemente dal fatto che la persona sia stata riconosciuta rifugiata e/o dall’aver quest’ultima formalizzato o meno la richiesta di protezione internazionale.
L’Italia è, con ogni evidenza, il solo Paese responsabile delle conseguenze di un eventuale diniego dell'autorizzazione allo sbarco.
Dopo aver condotto una campagna elettorale sulla pelle dei migranti, merce da dare in pasto a classi sociali frustrate al fine di spostare l’attenzione dai veri colpevoli dello smantellamento dello stato sociale, adesso Salvini è al governo. Disposto a far morire centinaia di persone, di bambini, per «dare un segnale all’Europa», guarda caso mentre le urne per le elezioni amministrative sono ancora aperte.
L'ultima volta che Malta e l'Italia si rimbalzarono le responsabilità in merito a uno sbarco era l’11 ottobre 2013. Sappiamo come andò a finire. Abbiamo memoria dei responsabili, che andarono a lavarsi la coscienza inginocchiandosi davanti a file interminabili di bare. Quel giorno morirono 268 persone, di cui 60 bambini.
In questo momento, sulla nave Aquarius, ci sono 629 persone, 123 minori non accompagnati, 11 bambini, 7 donne incinte, salvati in mare, dopo giorni di viaggio su un barcone, dopo essere passati per le carceri libiche, lo schiavismo, la tortura. Il sindaco di Napoli De Magistris ha proposto di accogliere la nave nel porto di Napoli. Noi dell' ex opg lo aiuteremo con tutte le nostre forze!
Nessun commento:
Posta un commento