Nuova importante riunione sulla vertenza Cementir. presso la sede della Presidenza della Giunta della Regione
Puglia, innanzi ai componenti del Comitato SEPAC della Regione Puglia
Stefano Basile, Francesco Lacarra e Paolo Di Schiena, sono intervenuti
il Dirigente e Funzionario dell’Area di Crisi Industriale della Regione
Puglia, Elisabetta Biancolillo e Francesco Maiellaro, per la Cementir
Italia S.p.a. Massimo Quintavalle, Vincenzo Lisi e Rosa Marino e per le
Organizzazioni Sindacali la FILLEA CGIL Taranto con Francesco Bardinella
e Giuseppe Altaviila, la FILCA CISL Taranto con Silvio Gulli e la
Feneal UILcon Michele Marcosano
La situazione del personale
In apertura di riunione si è ricordata la situazione occupazione dei lavoratori del sito di Taranto: il personale della Cementir Italia S.p.a. ha inizialmente goduto del trattamento straordinario di integrazione salariale con decorrenza dal 22/12/2016 e scadenza al
21/12/2017, rientrando il sito in questione nell’area industriale di crisi complessa di Taranto; il 20/12/2017 presso il Ministero del Lavoro fu sottoscritto un verbale di accordo
concernente il ricorso ad un ulteriore trattamento straordinario di integrazione salariale,
dovendo l’azienda provvedere al completamento del piano di recupero occupazionale già
concordato con la Regione Puglia per il precedente periodo; a seguito della presentazione della relativa istanza da parte della Cementir Italia S.p.a., il trattamento è stato concesso per il periodo dal 22/12/2017 al 21/12/2018, prevedendo un “utilizzo medio” pari al 65,3% del personale corrispondente a 47 unità lavorative contemporaneamente sospese.
Il dissequestro della loppa
Lo scorso 23/11/2017 il GIP del Tribunale di Lecce ha autorizzato la ripresa dell’attività
lavorativa dello stabilimento di Taranto mediante l’utilizzo della materia prima, la “loppa d’altofarno”, diversa da quella fornita dal limitrofo insediamento produttivo dell’llva, oggetto di sequestro, ed ha quindi consentito nuovamente l‘uso dei parchi di stoccaggio e degli impianti produttivi sotto la vigilanza e il controllo degli amministratori giudiziari, nominati anche per garantire la continuità e lo sviluppo aziendale. Il 6/12/2017 il medesimo GIP autorizzò la Cementir Italia S.p.a. ad utilizzare la loppa stoccata “a magazzino” presso lo stabilimento di Taranto ragion per cui l’attività produttiva fu ripresa.
La richiesta in corso di modifica sostanziale dell’AIA e la sospensione dell’attività produttiva
Dopo di che i rappresentanti della Cementir Italia S.p.a. hanno ricordato che nel gennaio 2018 la sua società controllante, la Italcementi S.p.a., ha acquistato all’estero oltre 6.000 tonnellate di loppa che è stata trasportata a mezzo nave ed è stata sbarcata presso il porto di Corigliano Calabro; il 5/02/2018 l’azienda ha inviato alle competenti Amministrazioni un’istanza di modifica non sostanziale dell’A.l.A. finalizzata al mutamento delle modalità di approviggionamento della loppa (in precedenza trasportata direttamente via nastro dall’Ilva) e quindi all’ottenimento dell’autorizzazione al trasporto di tale materiale con automezzi su strada. La Cementir ha reso noto alle parti di aver fornito all’ARPA Puglia uteriori specificazioni e integrazioni dell’istanza di modifica non
sostanziale dell’A.l.A. da essa richieste e che il relativo procedimento autorizzativo è
attualmente in via di definizione; pertanto, al fine di svolgere la propria attività produttiva e soddisfare almeno in parte la clientela, ha dovuto ridurre la produzione giornaliera per diluire nel tempo le scorte disponibili per mantenere pienamente operativa tutta la struttura organizzativa e che il 19/03/2018, avendo esaurito le scorte di loppa presenti nello stabilimento, ha dovuto sospendere le attività.
Sospensione temporanea dell’attività produttiva che ha avuto come conseguenza la necessità di ampliare la platea dei lavoratori destinatari del trattamento straordinario di integrazione salariale, estendendo l’utilizzo medio dell’ammortizzatore fino all’83,33% del personale complessivo pari a 60 unità lavorative. Il ricorso all’intervento di integrazione salariale straordinaria per l’area di crisi industriale complessa di Taranto appare infatti funzionale ad affrontare la congiuntura sfavorevole e a garantire un sostegno al reddito per il lavoratori e pertanto chiede alla Regione Puglia di attivare odiernamente la procedura di consultazione propedeutica alla richiesta di ampliamento della CIGS. Questo surplus di 13 lavoratori deve ora essere coinvolto nel progetto di interventi formativi della durata minima di ottanta ore pro capite già contemplato nel “verbale di preliminare di accordo del 7/12/2017”; la Cementir ha inoltre sottolineato che non è possibile un ulteriore ricorso ad un contratto di solidarietà difensivo né agli strumenti di integrazione salariale.
Il sostegno della Regione Puglia
Il Comitato SEPAC ha presto quindi atto della richiesta aziendale e pertanto, essendo presenti le parti interessate, alla procedura di consultazione, ha reso noto che al contempo la Regione Puglia – a sostegno dei piani formativi – continua a mettere a disposizione gli strumenti di politica attiva già attivati, finalizzati a favorire la stabilizzazione occupazionale dell’azienda e/o comunque la rioccupazione del personale.
Cosa dice il verbale odierno sottoscritto a Bari
Dopo un costruttivo confronto le Parti hanno concordato di prendere atto di quanto esposto dall’azienda e dal SEPAC, sottoscrivendo un verbale d’intesa. Che prevede che la Cementir Italia S.p.a. assume l’impegno a presentare l’istanza per l’ampliamento
dell’utilizzo medio del già concesso intervento di integrazione salariale straordinaria previsto, fino all’83,33% del personale complessivo e quindi per ulteriori 13 unità lavorative attualmente sospese e già occupate presso lo stabilimento di Taranto, ciò al fine dl completare il piano di recupero occupazionale; e che compatibilmente con le proprie esigenze tecniche, organizzative e produttive nonché con quelle derivanti dall’applicaizone del piano di politiche attive del lavoro, si rende sin d’ora disponibile ad adottare – al momento della ripresa delle attività – meccanismi di rotazione su alcune posizioni di Integrazione salariale straordinaria alle normali scadenze di paga; che le parti intervenute oggi concordano di realizzare un percorso di politiche attive del lavoro a prosecuzione e completamento del piano di recupero già concordato nel 2017, finalizzato propriamente alla rioccupazione dei lavoratori che dovessero risultare in esubero al termine del periodo di integrazione salariale.
Il predetto percorso di completamento del piano del recupero occupazionale prevede: un ulteriore progetto di interventi formativi della durata minima di ottanta ore pro capite, volto a favorire l’aggiornamento professionale e il miglioramento delle competenze dei lavoratori nell’ottica della loro rioccupabilità, che dovrà interessare i lavoratori beneficiari dell’ammortizzatore e sarà organizzato sulla base di un piano presentato dall’azienda,
prevedente appositi percorsi di politiche attive del lavoro concordati con la Regione Puglia e le parti sociali e finalizzati alla rioccupazione dei lavoratori anche mediante il sistema dei servizi per il lavoro pubblici e privati accreditati; la presa in carico dei lavoratori da parte dei Centri per l’Impiego competenti per i servizi di orientamento specialistico; l’accesso a servizi per il lavoro offerti dal sistema pubblica: e/u da privati accreditati; la possibilità dl procedere a risoluzioni consensuali anticipate dei rapporti di lavoro con incentivazione economica all’esodo in analogia con quanto già avvenuto nel corso del 2017, ciò anche al fine di favorire iniziative di auto-imprenditorialità dei lavoratori; di aver espletato il passaggio propedeutico alla concessione dell’intervento di integrazione salariale
straordinaria, rientrando lo stabilimento in questione nell’area industriale di crisi complessa di Taranto, secondo quanto chiamo dalla Circolare n.38 del 14/10/2016 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali; che la Cementir Italia S.p.a., a seguito della sottoscrizione del presente verbale, provvederà a trasmettere lo stesso, corredato da tutta la documentazione necessaria (in particolare dal piano di formazione e recupera occupazionale), ai Competenti Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali nonché dello Sviluppo Economico per l’avvio della procedura consentita oggi dalla
previsione dell’art.1, comma 140, della Legge n.205/2017 (Legge di Bilancio 2018).
Inoltre la Cementir Italia S.p.a. assume l’impegno a compiere tutti gli ulteriori adempimenti occorrenti per l’accesso al sopraindicato ammortizzatore sociale, tra i quali la stipula dell’accordo in sede governativa presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e a monitorare con periodicità trimestrale l’andamento dei percorsi di qualificazione del personale e la gestione dell’ammonizzatore sociale; di aver avviato un percorsa di accesso alla Cassa Integrazione Straordinaria, a valere sul finanziamento riservato alle imprese operanti in una area di crisi industriale complessa riconosciuta alla data di entrata in vigore del citato decreto.
Inoltre, le parti danno atto, così come previsto dalla circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n.38 del 14/10/2016, che la Cementir Italia S.p.a. ha presentato il piano di recupero occupazionale già prodotto a corredo della precedente istanza del 22/12/2017 e prevedente un percorso di politiche attive del lavoro che è stato concordato con la Regione Puglia ed è incentrato su un piano formativo condiviso. Tale piano interesserà tutti i lavoratori beneficiari dell‘ammortizzatore previsto e sarà volto a favorire il miglioramento e l’aggiornamento delle competenze dei lavoratori, così da agevolare la stabilizzazione occupazionale dell’azienda e/ comunque la rioccupazione del personale; infine, ulteriori dettagli del percorso verranno definiti in sede ministeriale.
Dunque, un ulteriore passo in avanti in una vertenza lunga e travagliata. Dove ancora oggi non è chiaro quale sarà il futuro del sito produttivo, e dei lavoratori, che di fatto è stato venduto al colosso tedesco Italcementi. Idem il discorso per quanto concerne le bonifiche di cui al momento pare sia tutto fermo. Staremo a vedere.
La situazione del personale
In apertura di riunione si è ricordata la situazione occupazione dei lavoratori del sito di Taranto: il personale della Cementir Italia S.p.a. ha inizialmente goduto del trattamento straordinario di integrazione salariale con decorrenza dal 22/12/2016 e scadenza al
21/12/2017, rientrando il sito in questione nell’area industriale di crisi complessa di Taranto; il 20/12/2017 presso il Ministero del Lavoro fu sottoscritto un verbale di accordo
concernente il ricorso ad un ulteriore trattamento straordinario di integrazione salariale,
dovendo l’azienda provvedere al completamento del piano di recupero occupazionale già
concordato con la Regione Puglia per il precedente periodo; a seguito della presentazione della relativa istanza da parte della Cementir Italia S.p.a., il trattamento è stato concesso per il periodo dal 22/12/2017 al 21/12/2018, prevedendo un “utilizzo medio” pari al 65,3% del personale corrispondente a 47 unità lavorative contemporaneamente sospese.
Il dissequestro della loppa
Lo scorso 23/11/2017 il GIP del Tribunale di Lecce ha autorizzato la ripresa dell’attività
lavorativa dello stabilimento di Taranto mediante l’utilizzo della materia prima, la “loppa d’altofarno”, diversa da quella fornita dal limitrofo insediamento produttivo dell’llva, oggetto di sequestro, ed ha quindi consentito nuovamente l‘uso dei parchi di stoccaggio e degli impianti produttivi sotto la vigilanza e il controllo degli amministratori giudiziari, nominati anche per garantire la continuità e lo sviluppo aziendale. Il 6/12/2017 il medesimo GIP autorizzò la Cementir Italia S.p.a. ad utilizzare la loppa stoccata “a magazzino” presso lo stabilimento di Taranto ragion per cui l’attività produttiva fu ripresa.
La richiesta in corso di modifica sostanziale dell’AIA e la sospensione dell’attività produttiva
Dopo di che i rappresentanti della Cementir Italia S.p.a. hanno ricordato che nel gennaio 2018 la sua società controllante, la Italcementi S.p.a., ha acquistato all’estero oltre 6.000 tonnellate di loppa che è stata trasportata a mezzo nave ed è stata sbarcata presso il porto di Corigliano Calabro; il 5/02/2018 l’azienda ha inviato alle competenti Amministrazioni un’istanza di modifica non sostanziale dell’A.l.A. finalizzata al mutamento delle modalità di approviggionamento della loppa (in precedenza trasportata direttamente via nastro dall’Ilva) e quindi all’ottenimento dell’autorizzazione al trasporto di tale materiale con automezzi su strada. La Cementir ha reso noto alle parti di aver fornito all’ARPA Puglia uteriori specificazioni e integrazioni dell’istanza di modifica non
sostanziale dell’A.l.A. da essa richieste e che il relativo procedimento autorizzativo è
attualmente in via di definizione; pertanto, al fine di svolgere la propria attività produttiva e soddisfare almeno in parte la clientela, ha dovuto ridurre la produzione giornaliera per diluire nel tempo le scorte disponibili per mantenere pienamente operativa tutta la struttura organizzativa e che il 19/03/2018, avendo esaurito le scorte di loppa presenti nello stabilimento, ha dovuto sospendere le attività.
Sospensione temporanea dell’attività produttiva che ha avuto come conseguenza la necessità di ampliare la platea dei lavoratori destinatari del trattamento straordinario di integrazione salariale, estendendo l’utilizzo medio dell’ammortizzatore fino all’83,33% del personale complessivo pari a 60 unità lavorative. Il ricorso all’intervento di integrazione salariale straordinaria per l’area di crisi industriale complessa di Taranto appare infatti funzionale ad affrontare la congiuntura sfavorevole e a garantire un sostegno al reddito per il lavoratori e pertanto chiede alla Regione Puglia di attivare odiernamente la procedura di consultazione propedeutica alla richiesta di ampliamento della CIGS. Questo surplus di 13 lavoratori deve ora essere coinvolto nel progetto di interventi formativi della durata minima di ottanta ore pro capite già contemplato nel “verbale di preliminare di accordo del 7/12/2017”; la Cementir ha inoltre sottolineato che non è possibile un ulteriore ricorso ad un contratto di solidarietà difensivo né agli strumenti di integrazione salariale.
Il sostegno della Regione Puglia
Il Comitato SEPAC ha presto quindi atto della richiesta aziendale e pertanto, essendo presenti le parti interessate, alla procedura di consultazione, ha reso noto che al contempo la Regione Puglia – a sostegno dei piani formativi – continua a mettere a disposizione gli strumenti di politica attiva già attivati, finalizzati a favorire la stabilizzazione occupazionale dell’azienda e/o comunque la rioccupazione del personale.
Cosa dice il verbale odierno sottoscritto a Bari
Dopo un costruttivo confronto le Parti hanno concordato di prendere atto di quanto esposto dall’azienda e dal SEPAC, sottoscrivendo un verbale d’intesa. Che prevede che la Cementir Italia S.p.a. assume l’impegno a presentare l’istanza per l’ampliamento
dell’utilizzo medio del già concesso intervento di integrazione salariale straordinaria previsto, fino all’83,33% del personale complessivo e quindi per ulteriori 13 unità lavorative attualmente sospese e già occupate presso lo stabilimento di Taranto, ciò al fine dl completare il piano di recupero occupazionale; e che compatibilmente con le proprie esigenze tecniche, organizzative e produttive nonché con quelle derivanti dall’applicaizone del piano di politiche attive del lavoro, si rende sin d’ora disponibile ad adottare – al momento della ripresa delle attività – meccanismi di rotazione su alcune posizioni di Integrazione salariale straordinaria alle normali scadenze di paga; che le parti intervenute oggi concordano di realizzare un percorso di politiche attive del lavoro a prosecuzione e completamento del piano di recupero già concordato nel 2017, finalizzato propriamente alla rioccupazione dei lavoratori che dovessero risultare in esubero al termine del periodo di integrazione salariale.
Il predetto percorso di completamento del piano del recupero occupazionale prevede: un ulteriore progetto di interventi formativi della durata minima di ottanta ore pro capite, volto a favorire l’aggiornamento professionale e il miglioramento delle competenze dei lavoratori nell’ottica della loro rioccupabilità, che dovrà interessare i lavoratori beneficiari dell’ammortizzatore e sarà organizzato sulla base di un piano presentato dall’azienda,
prevedente appositi percorsi di politiche attive del lavoro concordati con la Regione Puglia e le parti sociali e finalizzati alla rioccupazione dei lavoratori anche mediante il sistema dei servizi per il lavoro pubblici e privati accreditati; la presa in carico dei lavoratori da parte dei Centri per l’Impiego competenti per i servizi di orientamento specialistico; l’accesso a servizi per il lavoro offerti dal sistema pubblica: e/u da privati accreditati; la possibilità dl procedere a risoluzioni consensuali anticipate dei rapporti di lavoro con incentivazione economica all’esodo in analogia con quanto già avvenuto nel corso del 2017, ciò anche al fine di favorire iniziative di auto-imprenditorialità dei lavoratori; di aver espletato il passaggio propedeutico alla concessione dell’intervento di integrazione salariale
straordinaria, rientrando lo stabilimento in questione nell’area industriale di crisi complessa di Taranto, secondo quanto chiamo dalla Circolare n.38 del 14/10/2016 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali; che la Cementir Italia S.p.a., a seguito della sottoscrizione del presente verbale, provvederà a trasmettere lo stesso, corredato da tutta la documentazione necessaria (in particolare dal piano di formazione e recupera occupazionale), ai Competenti Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali nonché dello Sviluppo Economico per l’avvio della procedura consentita oggi dalla
previsione dell’art.1, comma 140, della Legge n.205/2017 (Legge di Bilancio 2018).
Inoltre la Cementir Italia S.p.a. assume l’impegno a compiere tutti gli ulteriori adempimenti occorrenti per l’accesso al sopraindicato ammortizzatore sociale, tra i quali la stipula dell’accordo in sede governativa presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e a monitorare con periodicità trimestrale l’andamento dei percorsi di qualificazione del personale e la gestione dell’ammonizzatore sociale; di aver avviato un percorsa di accesso alla Cassa Integrazione Straordinaria, a valere sul finanziamento riservato alle imprese operanti in una area di crisi industriale complessa riconosciuta alla data di entrata in vigore del citato decreto.
Inoltre, le parti danno atto, così come previsto dalla circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n.38 del 14/10/2016, che la Cementir Italia S.p.a. ha presentato il piano di recupero occupazionale già prodotto a corredo della precedente istanza del 22/12/2017 e prevedente un percorso di politiche attive del lavoro che è stato concordato con la Regione Puglia ed è incentrato su un piano formativo condiviso. Tale piano interesserà tutti i lavoratori beneficiari dell‘ammortizzatore previsto e sarà volto a favorire il miglioramento e l’aggiornamento delle competenze dei lavoratori, così da agevolare la stabilizzazione occupazionale dell’azienda e/ comunque la rioccupazione del personale; infine, ulteriori dettagli del percorso verranno definiti in sede ministeriale.
Dunque, un ulteriore passo in avanti in una vertenza lunga e travagliata. Dove ancora oggi non è chiaro quale sarà il futuro del sito produttivo, e dei lavoratori, che di fatto è stato venduto al colosso tedesco Italcementi. Idem il discorso per quanto concerne le bonifiche di cui al momento pare sia tutto fermo. Staremo a vedere.
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