E sono considerati anche "fortunati"..., dato che la maggiorparte dei migranti in Taranto e provincia lavora a nero nelle campagne, aspettando una chiamata giorno per giorno...
Altri migranti hanno il contratto - importante anche per avere il rinnovo del permesso di soggiorno e più possibilità del riconoscimento del diritto d'asilo - MA...
I padroni e padroncini delle campagne gli danno 35 euro al giorno, per una intera giornata lavorativa da contratto, di cui però 5 euro li devono dare al "caporale" che li porta dalla provincia di Taranto in Basilicata.
E, da bravi furbi, per non farsi trovare "scoperti" in eventuali controlli e far "quadrare" la misera cifra che pagano in un mese, a parte "istruire" i lavoratori affinchè dicano di prendere di più, almeno 40 euro al giorno, fanno buste paga in cui segnano 4 o addirittura 2 giorni di lavoro, 4 ore di lavoro, al mese! Quando i lavoratori migranti lavorano tutto il mese e spesso anche 7 giorni su 7.
Chiaramente durante la giornata lavorativa non c'è neanche una piccolissima pausa, per bere, mangiare.
Anche a Taranto avviene, quindi, il supersfruttamento che avviene nel foggiano, in Calabria. Ma qui tutto tace.
Lo Slai cobas sc sta facendo incontri, inchiesta per unire, organizzare i lavoratori migranti e avviare entro il mese una mobilitazione.
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