E' in un certo senso sorprendente. Da Emiliano, ai sindacati, agli ambientalisti, alla Confindustria di Taranto, nonostante posizioni differenti e spesso opposte, se ne sono tornati tutti soddisfatti, qualcuno addirittura entusiasta (Emiliano: ora sto meglio... piena
collaborazione con il ministro che ha ascoltato con enorme interesse
per tutta la mezz’ora; Cesareo Confindustria: “E’ stato un incontro di segno assolutamente positivo: ringraziamo il Ministro Di Maio per il tempo dedicatoci" - questa del tempo sembra una barzelletta...). Alle associazioni ambientaliste è bastata la "vicinanza alla sofferenza" espressa da Di Maio - Dal loro comunicato unitario: "Il Ministro ci ha manifestato la sua vicinanza per una sofferenza che
non è dissimile da quella patita per la terra dei fuochi, sua
territorio di origine. Ha detto inoltre che il nostro contributo sarà
tenuto nella dovuta considerazione e che saremo parte del processo
decisionale in corso, convenendo che “Taranto ha diritto di respirare”.
Di Maio si è limitato ad ascoltare (d'altra parte in pochi minuti cos'altro ci poteva essere), ha detto ad ognuno la frase, banale, che si aspettavano ("I cittadini di Taranto hanno diritto a respirare" - addirittura!? o ai sindacati "salute, lavoro e ambiente non possano essere in contraddizione" - una frase geniale che nessuno prima aveva detto...) - e ha rimandato tutti a decisione a venire.
In altri momenti si sarebbe parlato di: presa per i fondelli... Dove alla fine chi deciderà realmente sono governo e padroni (come prima), con il punto interrogativo dei sindacati confederali - se sottoscriveranno subito o si opporranno e lo faranno dopo con alcune assicurazioni.
Ma tant'è per molte delle realtà andate da Di Maio è bastata l'etichetta del M5S per accettare una situazione assurda in cui la tragedia rischia di trasformarsi in una farsa.
Intanto ArcelorMittal, con alcune innovazioni di parole, ribadisce i suoi tempi e i suoi piani...
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