sabato 21 gennaio 2023

Dalla manifestazione di Roma gli interventi conclusivi di FIOM, USB, UILM a conclusione dell'incontro al Ministero

Gli interventi dei segretari a fine incontro

E' utile che gli operai, la maggior parte non andata a Roma, sentano quello che hanno detto i tre segretari presenti all'incontro.

Noi siamo d'accordo sulla denuncia che fanno dell'incontro stesso, e dell'azione divisoria fatta dagli Enti locali che si erano messi gia' d'accordo col governo e ora di fatto appoggiano il decreto; ma a tali lamentele non corrisponde ancora un preciso piano di lotta, anzi si danno indicazioni che deviano dalla necessaria, più dura/continua e più chiara risposta di lotta contro padroni e governo, in fabbrica e in citta', e soprattutto si continua a non porre come primcipali e prioritari gli obiettivi che nell'immediato e nel prossimo futuro possano difendere gli interessi degli operai.

Di Palma /Fiom, sottolineando positivamente l'"apertura" di Urso sulla possibilita' di modificare il decreto su proposte delle organizzazioni sindacali, ha detto che i nuovi scioperi devono servire ed essere finalizzati a questo scopo, a "convincere Ministro e governo a prendere in mano l'azienda". Li' dove i sindacati stessi hanno nello stesso tempo detto che Urso vuole operare solo nella direzione posta dal decreto e che ha detto un chiaro No ad aumentare l'intervento pubblico prima del 2024 e chiaramente No ad una nazionalizzazione; li 'dove, quindi, Urso e il governo hanno detto che continueranno nella strada voluta da ArcelroMittal, 680 milioni ora e poi 1 miliardo per sostenere l'azienda e la produzione.
Quindi questa modifica del decreto è un bluff, che dara' fiato solo a parlamentari e addetti ai lavori. Inutile e deviante invece per la lotta degli operai e gli obiettivi operai.
 
Rizzo/Usb, pur parlando di avviare iniziative di lotta senza escludere niente, di fatto anche l'Usb ha sottolineato la disponibilita' del governo/Urso a modificare il decreto, e quindi gli obiettivi della lotta sarebbero soprattutto questa modifica; poi ha criticato Urso che prima aveva detto una cosa sull'anticipazione del capitale pubblico e poi all'incontro avrebbe detto il contrario (main realta' le vere intenzioni del governo si erano gia' capite prima). Fermo restando che sia privato sia pubblico la prospettiva resterebbe comunque di 2500 esuberi, licenziamenti negli appalti, non rientro dei cassintegrati Ilva AS. Questo fa capire quanto sia illusoria, inutile la strada delle modifiche.
Rizzo poi denuncia a Roma l'"accordo di programma", quando fino ad ora ha sempre sostenuto la sottoscrizione di un accordo di programma tipo Genova per garantire fuori dall'ex Ilva occupazione ai lavoratori in cigs in Ilva AS e per ridurre quantomeno il peso della produzione di acciaio per una ricinversione produttiva.i

Palombella/Uilm, ma il massimo del sistema di alzare un polverone per poi proporre... un'esposto alla Magistratura, lo ha fatto Palombella. Si' continuare la lotta... ma le iniziative di lotta devono soprattutto servire a "impugnare davanti alla Magistratura l'accordo del 2018, perchè quell'accordo va rispettato". Quindi, nessuna concreta indicazione per proseguire scioperi e iniziative di lotta ma... costruire subito un "pool di avvocati" per questa impugnazione. Cosi', ha aggiunto, li metteremo in difficolta'...
E, cosa gli operai si porterebbero a casa? L'aver "convinto il Ministro che le cose cos' non vanno avanti". 
Questo è ingannare gli operai. Che cosa dovrebbero fare gli operai, aspettare, ammesso che l'esposto venga preso in considerazione, anni per avere un risultato nel Tribunale? Mentre andra' avanti a tappe rapide l'estensione della cassintegrazione, il peggioramento dei salari, possibili licenziamenti nelle ditte, la continuazione dei gravi problemi della sicurezza e dell'inquinamento, il futuro prossimo di esuberi, l'aumento dello sfruttamento di chi sta in fabbrica con l'aumento della produzione, ecc?
E'ora che bisogna lottare ma per ottenere risutati su lavoro, cassintegrazione, salari, sicurezza, salute. 

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