Il problema non è padroni
privati o pubblici... ma la difesa di tutti i posti di lavoro
nell'appalto e in Acciaieria, lo stop alla Cig permanente, il
rientro dei cassintegrati Ilva AS, l'aumento del salario, gli
interventi immediati sulla sicurezza. Su questo anche Bernabè
(parte pubblica) e il Min Urso non dice e soprattutto non
vuole fare cose diverse da Mittal.
Chi dice il contrario
imbroglia. I sindacati hanno fatto un referendum
farlocco, inutile, che nulla dice sugli interessi degli
operai, sugli obiettivi da strappare con lo sciopero ma
chiedeva solo: "sei favorevole ad un intervento diretto dello
Stato".(vedi sotto testo completo). Questo referendum non pesara' per niente verso
governo e "amici" parlamentari; mentre non si porta
nella manifestazione e incontro romano del 19 gennaio in
maniera chiara la piattaforma operaia.
Noi siamo per lo sciopero e
la lotta prolungata, ma con all'OdG gli obiettivi di difesa qui
ed ora degli interessi operai, non le chiacchiere di
incontri romani che tengono bordone solo al governo, che
danno spazio a Regione e Comune, ma che fanno tornare a mani
vuote per la situazione sempre più a rischio e pesante per gli
operai. Non imbrogliamo!
Per questo sosteniamo lo
sciopero degli operai dell'Acciaieria e dell'appalto del
18/19, ma non aderiamo alla manifestazione di Roma.
Guardate questo video, in cui
finalmente un operaio Slai cobas, nella recente assemblea
sotto la Direzione, dice la verita' sulla situazione.
SLAI COBAS per il
sindacato di classe
WA 3519575628 tel. 3475301704
Taranto via Livio Andronico,
47
Testo del referendum interno alla fabbrica: “In riferimento a quanto
emerso dall’ultimo decreto legge sull’ex Ilva, saresti favorevole ad un
intervento diretto dello Stato attraverso una ricapitalizzazione
immediata nell’attuale gestione di Acciaierie d’Italia, affinché i soldi
pubblici siano utilizzati per un chiaro ed inequivocabile processo di
transizione ecologica e sociale?”
Nessun commento:
Posta un commento