martedì 24 gennaio 2023

Tessitura di Mottola, si confermano in pieno le posizioni dello Slai cobas


Come lo Slai cobas aveva largamente previsto e lottato per scongiurare, l’accordo Tessitura-Albini/Sindacati confederali ha costituito un pesante passo indietro nella possibilità che la lotta dei lavoratori mantenesse l’obiettivo della riapertura della fabbrica per dare ai lavoratori lavoro e non cassintegrazione.

Albini grazie ai sindacati confederali ha ottenuto il licenziamento certo di questi lavoratori alla fine dell’attuale cassintegrazione e la possibilità di svuotare la fabbrica di tutti gli impianti, lasciando a disposizione un capannone vuoto e senza prospettiva.

Nello stesso tempo ha contrattato un incentivo totalmente inadeguato affinché i lavoratori potessero trovare una soluzione alternativa di lavoro.

E’ chiaro che, ottenuto questo, Albini non ha più interesse alla reindustrializzazione del sito e che la regione, che pure si era prodigata e resta attiva, non sembra essere in condizione di ricostruire le possibilità di una soluzione di nuova aziende che possano riaprire la fabbrica e assorbire i lavoratori.

Questo risultato è stato ottenuto grazie ad una azione di passivizzazione dei lavoratori e di aperta discriminazione antisindacale nei confronti degli operai Slai cobas che sin dal primo momento hanno contrastato questa strada e cercato di invertire la rotta.

Pur nella situazione resa ora molto più difficile, lo Slai cobas si muoverà per cercare di riaprire la vertenza. Abbiamo sollecitato già la Regione ad un nuovo incontro che dovrebbe avvenire nel mese di febbraio, ma nello stesso tempo intendiamo con un esposto e un ricorso denunciare e contrastare tutta la vicenda e l’atteggiamento antisindacale di Tessitura/Albini.

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