Foto, video, brevi report
Report dalla delegazione di Taranto dello Slai cobas sc e proletari comunisti.
La partecipazione è stata buona: 4-5000 persone e, soprattutto, il messaggio dei migranti e dei solidali che lottano in prima persona ogni giorno contro il razzismo di Stato e le politiche dei governi di entrambi i colori contro i migranti è prevalso. Al microfono davanti lo striscione della rete locale delle organizzazioni solidali con i migranti si sono succeduti gli interventi dei sopravvissuti al naufragio e familiari dei morti, preceduti da una preghiera. A seguire alcune ONG, associazioni e forze politiche, fatti a titolo personale.
I sopravvissuti e familiari hanno testimoniato il dramma e le ragioni che li avevano spinti a fuggire via dai loro paesi. Hanno denunciato il fatto che nessuno del governo riunitosi sabato a Cutro abbia voluto incontrarli anche solo per fargli le condoglianze. Hanno ringraziato per tutti quelli che in questi giorni li hanno sostenuti ed erano insieme a loro alla manifestazione di oggi, osservando come il governo italiano non si sia comportato diversamente verso di loro dei regimi da cui fuggono, mentre gli italiani, il popolo che si sono stretti intorno a loro sono cosa ben diversa dal loro governo.
I successivi interventi hanno sottolineato la distanza da chi aveva indetto quella manifestazione per fare passerella, la continuità delle politiche anti-immigrati da parte dei governi tanto di cemtrodestra quanto di centro-sinistra, la necessità di continuare la lotta anche impugnando la disobbedienza civile a leggi ingiuste e pretendendo che si stabilisca la verità e si puniscano le responsabilità di questa come delle altre precedenti stragi in mare di migranti.
Il corteo era diviso in due parti davanti il pezzo della CGIL e delle altre organizzazioni istituzionali, più indietro separati da un centinaio di metri le diverse varie Ong, sindacati di base e formazioni di sinistra. L'intenzione della CGIL era di fare una marcia silenziosa che arrivasse in spiaggia e rendesse omaggio ai morti in mare. Per le realt solidali, sociali, sindacati di base, invece, come hanno detto negli interventi durante la marcia, il tempo del cordoglio è passato, ora è il tempo della protesta e della indignazione, di una lotta per fermare le politiche assassine dei respingimenti.
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