domenica 4 ottobre 2015

Il procuratore di Foggia si accorge ora dei caporali ma lascia in pace i padroni: lettera di un bracciante di Cerignola.

“La procura presso il Tribunale di Foggia ha istituito un pool composto da due magistrati per indagare sul caporalato in agricoltura, sulle connessioni tra caporali e criminalità mafiosa e sui reati legati al fenomeno che affligge da tempo le campagne pugliesi come estorsioni, violenze ed esplosioni. Il pool, composto dai pm Dominga Petrilli e Francesco Diliso, è coordinato direttamente dal procuratore Leonardo Leone de Castris che ha a disposizione una trentina di uomini della polizia giudiziaria”.

Ma il procuratore Leonardo Leone de Castris non passeggia mai?

Se il procuratore la sera passeggiasse nella piazza della stazione di Foggia vedrebbe caporali, padroni e padroncini all’opera per reclutare braccianti per le campagne.

Ma, procuratore, i padroni italiani hanno già varato la legge che rende legali il caporalato: “le Agenzie del lavoro”!

Sono più di cento anni che mazzieri, caporali e padroni sono in azione.
Solo oggi il procuratore si accorge dello sfruttamento dei braccianti agricoli?

Il procuratore cerca i caporali, ma comunque lascia in pace i padroni

Un bracciante di Cerignola

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