I liberi e Pensanti contestano le bonifiche ai Tamburi... I Disoccupati Organizzati Slai Cobas lottano da anni in piazza per le bonifiche, per la raccolta differenziata porta a porta, per il lavoro coniugato alla salvaguardia dell'ambiente, vanno a contestare i pseudo convegni sulla raccolta organizzati con spreco di denaro dal comune contraddicendo l'ass. Baio e l' Amiu, sostengono i lavoratori della Pasquinelli per la richiesta di ampliamento della raccolta differenziata e per la tutela della salute, denunciano comune e Amiu per le loro inadempienze e per le loro bugie, sostengono gli operai Ilva e i cittadini dei Tamburi al processo contro Riva che si tiene il 20 ottobre in cui lo Slai Cobas, con circa 100 lavoratori, abitanti dei Tamburi, si è costituito parte civile in difesa della salute dei lavoratori e dei cittadini, sostengono la lotta dei migranti per i permessi di soggiorno e per migliori condizioni di vita, assediano quotidianamente i nostri amministratori e si anche beccano botte dai Vigili e denunce, vanno, come ieri, a fare irruzione alla farsa/sceneggiata sulla raccolta differenziata fatta a Paolo VI, ecc.
E I LIBERI E PENSANTI?
Sarebbe utile che non una volta ogni tanto apparissero, sempre più solo in funzione dei mass media, con conferenze stampa, ma che si mobilitassero ogni giorno e insieme ai Disoccupati Organizzati la lotta per l'ambiente, Così il lavoro sarebbe più forte. Ma su questo pesa la sfiducia, fino a espressioni di vero fastidio, che i Liberi e Pensanti da troppo tempo hanno per le masse popolari. E quindi l'unica vera prospettiva è per loro una 'Lista civica' alle prossime elezioni...
Dal Quotidiano
"Ieri mattina, alle dieci, davanti alla scuola “De
Carolis”, due passi dalla “Deledda”, quartiere Tamburi, conferenza
stampa del comitato Cittadini e lavoratori liberi e pensanti.
«Fra i tanti muri – attacca Ranieri – c’è
anche quello dell’indifferenza, non cerchiamo voti, ma partecipazione:
sono i loro ragazzi ad andare a scuola e a fare lezione qui, quasi
fossero reclusi a scontare pene per colpe non loro; non possono aprire
una porta, una finestra a causa delle polveri».Poi, attacco alle istituzioni. «Nonostante la nostra città – dice il
portavoce del comitato – con siderurgico e raffineria rivesta grande
importanza per l’economia nazionale, quando si tratta della salute dei
nostri piccoli, la litania è sempre la stessa: non ci sono soldi». Non
va bene, secondo Ranieri. «Non vogliamo più sentire queste cose, siamo
stanchi: i bambini, qui, vivono nel chiuso delle loro aule, non possono
giocare nei giardini delle scuole e del quartiere, c’è un’ordinanza; non
possono fare attività sportiva, la palestra è stata occupata dal
materiale per i lavori di riqualificazione; un container costava troppo,
dunque, utilizziamo la palestra per scaricare di tutto e di più; ci
sarebbero otto milioni e mezzo di ragioni, quanti gli euro a
disposizione dell’Amministrazione per restituire, se possibile, dignità a
un quartiere martoriato, prima del resto della città, da fumi e
veleni».Ce n’è anche per il sindaco, Ippazio Stefano. Non vogliono «più sentire
nominare il suo nome». «Un pediatra – riprende Ranieri – cui non
interessa la salute dei bambini, che pediatra è? Uno specialista, di
più, un amministratore, che non si preoccupa di classi di 20-25 bambini
che ogni giorno fanno lezione senza poter aprire una finestra, dimostra
di non avere a cuore la salute dei suoi concittadini più piccoli; non ha
preteso il risarcimento che spettava a Taranto».Scuole riqualificate al quartiere. «Non sono come le altre scuole
cittadine: qui è diverso dalle altre realtà... le aule scolastiche sono a duecento metri dai parchi minerari,
a duecento metri dalle ciminiere»Pitturazione, porte e finestre nuove. «Non basta: non è stato previsto
un sistema di riciclo di aria con i filtri; pensano ad altro: quando il
vento arriva dalle zone industriali i bambini non possono aprire la
finestra, fanno lezione come fossero in trappola...
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