Marcegaglia, sindacati: «Azienda chiude ma fa affari con Enel»
Mentre per 84 lavoratori dell’ex stabilimento Marcegaglia Buildtech di Taranto sta per scadere la cassa integrazione straordinaria, l’azienda si garantisce "notevoli introiti sfruttando" i pannelli fotovoltaici che ricoprono i capannoni del sito dismesso e dell’area ex Belleli, sempre proprietà Marcegaglia, "con un impatto occupazionale sul territorio pari allo zero".
E’ quanto denunciano le segreterie Fim, Fiom e Uilm di Taranto, che "ritengono inaccettabili simili comportamenti che attengono solo a logiche del profitto e che non tengono minimamente conto del disastro sociale che queste producono nel territorio tarantino".
L'accordo stipulato "tra Enel e la famiglia Marcegaglia - aggiungono – pare abbia durata fino al 2050. Il massimo del profitto con il minimo spreco. A questo si aggiunge che la Marcegaglia attua delle politiche immobiliari affittando, così come già successo con la Vestas, pezzi importanti del suo stabilimento lasciando però per strada i suoi 84 lavoratori".
Per i sindacati "qualsiasi eventuale destinazione industriale del sito tarantino non potrà prescindere dall’utilizzo di tutte le maestranze attualmente poste in cassa integrazione. Questo nell’interesse dei lavoratori e delle loro famiglie, ma soprattutto nell’interesse della città di Taranto". "Ci appelliamo quindi a tutte le istituzioni e a tutte le forze politiche – concludono Fim, Fiom e Uilm – affinchè nell’interesse dei lavoratori facciano fino fondo la loro parte".
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