OPERAI,
Palombella e i dirigenti della Uilm - antichi, Benvenuto, e nuovi – girano la fabbrica per sollecitare un nuovo intervento del governo, per difendere l'attuale gestione della produzione e per giustificare sé stessi e gli altri sindacati confederali sul comportamento avuto dal 2012 fino ad oggi.
Un
comportamento all'insegna dell'appoggio a tutte le soluzioni che
padroni, governo e management aziendale hanno portato avanti e che
portano all'attuale
disastro incombente.
Commissari,
nominati dal governo, incapaci di gestire la fabbrica e la crisi;
crisi di mercato
nel quadro della più generale crisi finanziaria ed economica del
sistema dei padroni del mondo; condizioni
in fabbrica peggiorate,
lavoro
non in sicurezza e
permanentemente a rischio, salari
ribassati,
nessuna
reale ambientalizzazione,
con continuità del danno alla salute degli operai e abitanti dei
quartieri inquinati.
Chi
è concausa della “malattia”, come UIL/CISL/CGIL, non può
continuare a proporsi come “medico”.
I
piani di padroni e governo sono da sempre solo uno:
procedere ad una “nazionalizzazione” mascherata attraverso il
commissariamento per provare a ristrutturare una parte dell'Ilva per
rivenderla al migliore offerente –
dove “migliore” vuol dire, chi riesce a spuntare il prezzo minore
per prendersi quello che può produrre profitto e scaricare tutto il
resto. In questo quadro la
riduzione dell'occupazione e il peggioramento selvaggio delle
condizioni di lavoro sono
l'unica certa prospettiva per gli operai.
Lo
Slai cobas ha sempre proposto un'altra via,
quella che abbiamo chiamato del “decreto operaio”,
-
mettere subito in sicurezza i lavoratori, garantendogli in ogni
condizione lavoro e salario integrale;
-
utilizzare massicciamente gli operai dell'Ilva e dell'Indotto per
l'ambientalizzazione della fabbrica, contenendo al minimo
cassintegrazione e contratti di solidarietà;
-
“20/25 anni all'Ilva e in siderurgia bastano” per mandare in
pensione gli operai Ilva, salvaguardando la salute e risarcendoli
degli anni di lavoro subiti;
-
postazione ispettiva/Asl, interna alla fabbrica, per controllare
quotidianamente le condizioni di lavoro e sicurezza degli operai e
degli impianti, per ridurre i pericoli di infortuni;
-
garantire l'emergenza sanitaria della fabbrica e della città con
misure straordinarie e sistematiche di controllo della salute dei
lavoratori e di intervento nei quartieri inquinati.
Ottenere
questo richiedeva e richiede tuttora una
lotta generale degli operai e delle masse dei quartieri inquinati che
costringesse con la forza padroni e governo a mettere in atto questi
obiettivi.
Sindacalisti
confederali e non,
qua e là hanno copiato da noi aspetti di queste rivendicazioni, ma
senza realmente portarle avanti e senza inserirle in un piano
generale, effettivo di difesa delle condizioni di lavoro, della
sicurezza e della salute operaia e popolare. Le
nuove Rsu, come le vecchie, tranne qualche rara eccezione, non sono
assolutamente in grado di organizzare una lotta di questo tipo,
perchè sotto controllo delle segr. confederali (come dire, di
governo, commissari), o perchè non hanno capacità e potere per
farla.
Lo
Slai cobas era ed è l'unica alternativa a un film di cui la fine è
nota:
il suicidio
in diretta dell'Ilva.
Slai
cobas significa,
autorganizzazione, sindacato nelle mani effettivamente degli operai,
su una linea che difende gli interessi di classe e dentro una visione
del rovesciamento dell'attuale situazione all'Ilva come in tutto il
paese.
Questa
strada è ancora percorribile!
Lo
Slai cobas per il sindacato di classe indice
due giornate di
mobilitazione:
19
OTTOBRE PREFETTURA ORE 9,30
–
Viene il sottosegretario alla presidenza del consiglio, il corrotto e
al servizio degli interessi dei padroni De Vincenti – una delle
controfigure di Renzi – per tenere il Tavolo Istituzionale e
vendere l'aria fritta e la merce avariata che ci propinano da mesi in
materia di lavoro, bonifiche e rinascita della città....
20
OTTOBRE PRESIDIO DI MASSA PER L'INIZIO DEL PROCESSO RIVA E COMPLICI - nel quale con lo Slai cobas, operai Ilva, lavoratori del cimitero,
cittadini si sono costituiti parte civile per rivendicare a nome di
tutti: giustizia
e risarcimenti.
Nei prossimi giorni sarà indicata la sede del processo - info:
slaicobasta@gmail.com
– 3475301704 -mart/giov ore 18-20
SLAI
COBAS per il sindacato di classe-via
rintone 22 Taranto
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