martedì 13 ottobre 2015

Volantino diffuso stamattina all'Ilva

OPERAI,

 

Palombella e i dirigenti della Uilm - antichi, Benvenuto, e nuovi – girano la fabbrica per sollecitare un nuovo intervento del governo, per difendere l'attuale gestione della produzione e per giustificare sé stessi e gli altri sindacati confederali sul comportamento avuto dal 2012 fino ad oggi.


Un comportamento all'insegna dell'appoggio a tutte le soluzioni che padroni, governo e management aziendale hanno portato avanti e che portano all'attuale disastro incombente.
Commissari, nominati dal governo, incapaci di gestire la fabbrica e la crisi; crisi di mercato nel quadro della più generale crisi finanziaria ed economica del sistema dei padroni del mondo; condizioni in fabbrica peggiorate, lavoro non in sicurezza e permanentemente a rischio, salari ribassati, nessuna reale ambientalizzazione, con continuità del danno alla salute degli operai e abitanti dei quartieri inquinati. 
 
Chi è concausa della “malattia”, come UIL/CISL/CGIL, non può continuare a proporsi come “medico”.

I piani di padroni e governo sono da sempre solo uno: procedere ad una “nazionalizzazione” mascherata attraverso il commissariamento per provare a ristrutturare una parte dell'Ilva per rivenderla al migliore offerente – dove “migliore” vuol dire, chi riesce a spuntare il prezzo minore per prendersi quello che può produrre profitto e scaricare tutto il resto. In questo quadro la riduzione dell'occupazione e il peggioramento selvaggio delle condizioni di lavoro sono l'unica certa prospettiva per gli operai.

Lo Slai cobas ha sempre proposto un'altra via, quella che abbiamo chiamato del “decreto operaio”,
- mettere subito in sicurezza i lavoratori, garantendogli in ogni condizione lavoro e salario integrale;
- utilizzare massicciamente gli operai dell'Ilva e dell'Indotto per l'ambientalizzazione della fabbrica, contenendo al minimo cassintegrazione e contratti di solidarietà;
- “20/25 anni all'Ilva e in siderurgia bastano” per mandare in pensione gli operai Ilva, salvaguardando la salute e risarcendoli degli anni di lavoro subiti;
- postazione ispettiva/Asl, interna alla fabbrica, per controllare quotidianamente le condizioni di lavoro e sicurezza degli operai e degli impianti, per ridurre i pericoli di infortuni;
- garantire l'emergenza sanitaria della fabbrica e della città con misure straordinarie e sistematiche di controllo della salute dei lavoratori e di intervento nei quartieri inquinati.
Ottenere questo richiedeva e richiede tuttora una lotta generale degli operai e delle masse dei quartieri inquinati che costringesse con la forza padroni e governo a mettere in atto questi obiettivi.

Sindacalisti confederali e non, qua e là hanno copiato da noi aspetti di queste rivendicazioni, ma senza realmente portarle avanti e senza inserirle in un piano generale, effettivo di difesa delle condizioni di lavoro, della sicurezza e della salute operaia e popolare. Le nuove Rsu, come le vecchie, tranne qualche rara eccezione, non sono assolutamente in grado di organizzare una lotta di questo tipo, perchè sotto controllo delle segr. confederali (come dire, di governo, commissari), o perchè non hanno capacità e potere per farla.
Lo Slai cobas era ed è l'unica alternativa a un film di cui la fine è nota: il suicidio in diretta dell'Ilva.
Slai cobas significa, autorganizzazione, sindacato nelle mani effettivamente degli operai, su una linea che difende gli interessi di classe e dentro una visione del rovesciamento dell'attuale situazione all'Ilva come in tutto il paese. Questa strada è ancora percorribile!

Lo Slai cobas per il sindacato di classe indice 
due giornate di mobilitazione:

19 OTTOBRE PREFETTURA ORE 9,30 – Viene il sottosegretario alla presidenza del consiglio, il corrotto e al servizio degli interessi dei padroni De Vincenti – una delle controfigure di Renzi – per tenere il Tavolo Istituzionale e vendere l'aria fritta e la merce avariata che ci propinano da mesi in materia di lavoro, bonifiche e rinascita della città....
20 OTTOBRE PRESIDIO DI MASSA PER L'INIZIO DEL PROCESSO RIVA E COMPLICI - nel quale con lo Slai cobas, operai Ilva, lavoratori del cimitero, cittadini si sono costituiti parte civile per rivendicare a nome di tutti: giustizia e risarcimenti. Nei prossimi giorni sarà indicata la sede del processo - info: slaicobasta@gmail.com – 3475301704 -mart/giov ore 18-20

SLAI COBAS per il sindacato di classe-via rintone 22 Taranto

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