La battaglia che lo Slai cobas, organizzando le parti civili di operai ilva, lavoratori cimiteriali, abitanti dei Tamburi e Paolo VI, sta facendo sul processo Ilva è chiaramente una battaglia diversa dalle altre parti civili.
Non è una presenza al processo Ilva con l'illusione che i giudici possano dare giustizia e far pagare realmente a Riva e ai suoi complici di ogni genere e tipo; ma una presenza che è interna alla guerra di classe che occorre portare al sistema dei padroni in ogni ambito.
Sono coloro che non comprendono ancora la necessità di fare questa battaglia dentro e fuori dalla fabbrica che si illudono! Si illudono che dallo Stato, da un governo, da un altro padrone possa venire la difesa della salute e del lavoro e una vera sostanziale condanna ai padroni affinchè "Chi ha ucciso, inquinato, paghi!".
Tanti che pur si sono presentati come "parti civili", da associazioni ambientaliste all'USB, lasciano in pace "il manovratore", stanno alle "regole" di delegare tutto ai giudici e di non "disturbarli" con manifestazioni, presenza di lavoratori, masse popolari. Questi accompagnano il "morto" per fare di questo processo, un processo inutile che Stato, padroni, cercheranno, come altri, di far andare in prescrizione, o di concludere con lievi condanne.
Noi invece pensiamo che questo processo può e deve servire alla battaglia degli operai e delle masse popolari di Taranto solo se è un terreno di lotta, di protesta, di rottura delle regole, di denuncia dello Stato e della stessa magistratura; solo quindi se serve all'unità di lavoratori e masse popolari per organizzarsi e preparare la rivolta necessaria in questa città.
Noi non abbiamo e non diamo alcuna illusione, sappiamo che l'unica giustizia è quella proletaria!
Questa impostazione del processo l'abbiamo posta in maniera chiara fin dall'inizio agli stessi nostri avvocati e a tutti coloro che vogliono dare una mano nel processo.
Ed è frutto di questa impostazione "non processuale" che il 20 ottobre, all'apertura del processo Ilva vero e proprio, vi saranno altri avvocati di Torino che spontaneamente hanno voluto esserci. Si tratta di avvocati importanti, impegnati su Torino in particolare nella difesa del movimento No Tav.
Ma non solo. Anche la lista dei testi che presenteremo il 20 ottobre è frutto di questa impostazione: si tratta di operai Ilva, di ex delegati, di medici, di ispettori della Asl, dell'Arpa, critici verso gli stessi enti, che vogliono metterci la faccia, si tratta anche di esperti, di scrittori, di giornalisti che hanno fatto vera inchiesta diretta tra operai e cittadini dei quartieri inquinati, ecc.
MARTEDI' 13 OTTOBRE ALLE ORE 18 NELLA SEDE SLAI COBAS, VIA RINTONE 22 PREPAREREMO IL PRESIDIO-MANIFESTAZIONE DEL 20 OTTOBRE.
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