Certo, anche oggi è soprattutto il giorno del dolore per la morte di Ciro Moccia, e della preoccupazione per Antonio Liddi, ferito.
Ma proprio per rispetto per Ciro, per i suoi familiari, non possiamo non esprimere anche forte rabbia, non solo contro i padroni assassini, ma anche verso altri, da cui pretendiamo delle risposte.
In questo periodo teoricamente all'Ilva dovrebbero esserci più garanti, più controllori che in tutti i periodi precedenti. Non solo, l'infortunio è avvenuto proprio in una zona dove sono in corso i lavori di rifacimento previsti dall'Aia, dove tra l'altro, almeno su carta, vige sempre il sequestro dell'area - quindi sotto l'attenzione della Procura. Il governo poi ha nominato dei garanti dell'attuazione dell'Aia che, teoricamente, dovrebbero stare in Ilva per controllare se i lavori rispettano le prescrizioni, i tempi dell'Aia.
Ma, di fatto, più dovrebbero essere i controllori e meno ci sono i controlli, anche quelli più banali, tanto che si muore per una lamiera non ancorata bene e che ha ceduto, e dove probabilmente doveva essere impedito l'accesso...!!
Se per i lavori di messa a norma, appena iniziati, già c'è stato un infortunio mortale, che cosa ci dobbiamo aspettare per i rifacimenti e la messa in sicurezza di tutti gli altri impianti?!
E c'è un'altra domanda da fare. Dove stavano le decine di RLS, per non parlare di più di 80 Rsu, dove stavano a controllare prima se c'erano rischi in quell'intervento?
In questi lavori nella zona dell'area a caldo, perchè comunque possono essere più a rischio, dovrebbe essere scontato che vi sia sempre qualche RLS a controllare prima e durante. Invece niente.
Non fa specie ai segretari di Fim, Fiom e Uilm rilasciare dichiarazioni di cordoglio e, come sempre, non fare una, una cosa sola di ciò che dovrebbe fare un normale sindacato quotidianamente.
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