Non bisogna cadere nella trappola dei numeri, i sindacalisti di fim, uilm che vengono a parlare di "verifica" nei reparti vanno isolati. E' tutta la Cassintegrazione che va respinta!
L'Ilva usa la messa a norma per scaricare una parte dei suoi costi sui lavoratori. E nessuna promessa di "pinocchio" di Ferrante di oggi può garantire che, dopo quasi tre anni con più della metà dei lavoratori fuori dalla fabbrica e quindi con una forza debole all'interno, tutti i lavoratori rientrerebbero nel proprio posto di lavoro...
A settembre scorso, il Procuratore Sebastio dichiarò:
“Se l'Ilva decidesse di ambientalizzare la fabbrica, non solo dovrebbe tenere al lavoro tutto il personale che ha, ma assumere anche altro personale, con una ricaduta di indotto che i custodi hanno valutato nell'ordine di alcune migliaia di persone".
“Se l'Ilva decidesse di ambientalizzare la fabbrica, non solo dovrebbe tenere al lavoro tutto il personale che ha, ma assumere anche altro personale, con una ricaduta di indotto che i custodi hanno valutato nell'ordine di alcune migliaia di persone".
E, attenzione, il procuratore parlava sulla base dei lavori di ambientalizzazione previsti dalla sentenza del giud. Todisco che sono molto più rilevanti di quelli previsti dall'Aia e per i quali Ferrante sta mettendo in cassintegrazione 6500 operai.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe presenterà questa settimana una denuncia penale alla Procura, e chiederà al Dr. Sebastio di essere coerente con quelle sue dichiarazioni e di bloccare una cassintegrazione che è evidentemente una truffa da parte di Riva/Ferrante (come altre fatte in passato, tipo cambio-tuta) per pagare con i soldi risparmiati sui lavoratori in cig e quindi con i soldi dello Stato, e quindi di tutti i cittadini, una parte della messa a norma che deve pagare invece con i suoi profitti fatti in tutti questi anni!
Chiaramente questo esposto acquista più forza se i lavoratori si mobilitano. E ribadiamo che senza il blocco della fabbrica e della città questa situazione non cambierà e gli operai sono le vittime sacrificali. Chi dice il contratrio è un imbroglione e inganna i lavoratori!
L'esposto al Ministero che fa l'Usb è un atto di routine ma serve a poco, dato è proprio il ministero del lavoro che ha già autorizzato di fatto questa cig, coerentemente con il decreto sull'Aia "Salva-Riva".
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La Fiom non sta firmando la cassintegrazione. Ma solo perchè vorrebbe i "contratti di solidarietà", non perchè vuole difendere i posti di lavoro e il salario.
Con i contratti di solidarietà sono sempre i lavoratori che si devono spartire il taglio voluto dall'azienda. Certo, i lavoratori resterebbero tutti in fabbrica, ma in termini di riduzione del salario, i contratti di solidarietà, hanno gli stessi effetti della cassintegrazione.
E anche in questo caso sarebbero i lavoratori a pagare parte della messa a norma e Riva passa da colpevole di decine e decine di morti dentro e fuori la fabbrica che quindi deve pagare ad essere messa sullo stesso piano di una delle tante aziende in "difficoltà".
Per questo anche la posizione della Fiom non è giusta e non va accettata!
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