Domani si terrà a Roma l'incontro al MiSE per Acciaierie d'Italia, più volte richiesto dalle OO.SS.
Questa volta sembra che Fim, Film, Uilm, dopo il coordinamento nazionale tenutosi a Taranto il 15 giugno, siano intenzionate a presentare una serie di richieste che hanno sintetizzato nel documento finale del coordinamento.
Torniamo più avanti su queste richieste. Ma la prima questione da dire è che nessuna richiesta ha possibilità di essere effettivamente attuata (se non compatibile con i piani di Acciaierie d'Italia e governo di ulteriori proroghe e concessioni all'azienda e di permanenza di cigs, tagli al salario, insicurezza costante per i lavoratori) senza la lotta dei lavoratori. Una lotta che era ripresa molto bene il 6 maggio con il riuscito sciopero e la forte contestazione alla ad Morselli, ed è finita nel dimenticatoio. In questo modo si fa perdere fiducia agli operai negli scioperi e poi tornano i soliti discorsi: che sono gli operai che non vogliono lottare. Solo la lotta unitaria e generale, continuata e bene organizzata, a livello di fabbrica, città, a livello di gruppo industriale nazionale, a livello di classe operaia in generale può farci uscire dal vicolo cieco in cui il sistema capitalistico ci trascina.
MA VEDIAMO LE RICHIESTE DI FIM, FIOM, UILM
-Cassa
integrazione, risalita produttiva e assetti di marcia.
È necessario riaprire un
confronto al fine di definire un’integrazione al reddito e
l’apertura di una
discussione trasparente degli organici
tecnologici che assicuri la continuità produttiva e la sicurezza
sui luoghi di lavoro.
Noi riteniamo che la prima questione è il rapporto tra numero complessivo di cassintegrati e attività produttiva. Non si può far passare che vi siano obiettivi di aumento di tonnellate di acciaio e i lavoratori diminuiscano (perchè questo chiaramente fa diventare nel prossimo futuro i 3500 cigs esuberi); quindi ad aumento di produzione o a manutenzione di impianti vanno fatti rientrare definitivamente operai in cigs. Sta in questo la richiesta sugli "organici teconologici"? Chiaramente, siamo d'accordo sull'integrazione alla cassintegrazione, che va quantificata.
-Contrattazione
integrativa – Premio di Risultato
È necessario definire e
presentare ad Acciaierie d’Italia una piattaforma per il rinnovo
della contrattazione di secondo livello a partire dal mancato
rispetto degli accordi sul Premio di Risultato previsti nel verbale
del 6 settembre 2018.
Noi riteniamo che vada soprattutto posta la richiesta di un netto aumento salariale per tutti, sganciato dalla produzione, per recuperare perdita salariale dovuta a Cig, carovita, aumento benzina, bollette, ecc.
-Appalti
– Relazioni industriali.
Il Governo e
l’azienda devono garantire risposte occupazionali a tutti i
lavoratori ancora in
Amministrazione Straordinaria per poter
ridare dignità a quei lavoratori fuori dalle attività da oramai
troppi anni e che sopravvivono solo di ammortizzatori sociali.
Noi riteniamo che la "risposta occupazionale" sia subito il rientro in fabbrica per i lavori di bonifica dell'area industriale e l'assunzione in Acciaierie d'Italia
-Salute
e Sicurezza
È indispensabile investire sulla sicurezza e sulla
salute dei lavoratori, sulla sostenibilità ambientale
delle produzioni e sulla necessità di contrastare gli infortuni
con gli strumenti della prevenzione e della
formazione
professionale anche per i lavoratori degli appalti.
Noi riteniamo che su questo vada fatta da parte sindacale un effettivo piano/mappa delle attività necessarie, a fronte di una situazione ancora molto grave sia nei singoli reparti che in generale. Per contrastare gli infortuni e incidenti occorre istituire la postazione fissa ispettiva in fabbrica.
-Amianto
Bisogna
accelerare i tempi previsti dal DPCM del 29.09.2017 per le misure di
bonifica e per intervenire sulla possibilità di estendere i benefici
previdenziali da esposizione per i dipendenti stessi.
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