domenica 26 settembre 2021

Acciaierie d'Italia va avanti con la CIG, e le lamentele dei sindacati interni lasciano il tempo che trovano... da parte della USB non si propone altro che di attendere che succede nell'incontro del 28 settembre

Il problema è sempre quello: solo la lotta operaia può fermare questo andazzo e solo con una piattaforma operaia - che lo Slai cobas propone da tempo e che diverse centinaia di lavoratori hanno a suo tempo sottoscritto - gli operai e gli stessi sindacati confederali e USB saranno presi in considerazione.

I prossimi giorni insisteremo. 

L'11 ottobre fermata generale in fabbrica e nell'appalto - ci auguriamo che USB (che ha indetto a livello nazionale lo sciopero generale dell'11 insieme a noi e agli altri sindacati di base) e parti del sindacalismo confederale aderiscano, partecipano e manifestino, alla fabbrica e in città e non invece per una ennesima gita/anticamera a Roma.

Slai cobas per il sindacato di classe taranto

info slaicobasta@gmail.com

Seguono articoli informativi da Corriere di Taranto

Si è svolto quest’oggi un nuovo incontro tra sindacati metalmeccanici ed azienda sulla cassa integrazione.

“Finisce infatti lunedì il periodo in cui si è fatto ricorso all’ammortizzatore sociale causa Covid e inizia quello della cassa integrazione ordinaria, della quale l’azienda intende continuare ad usufruire. Un atteggiamento ancora una volta incomprensibile e quindi inaccettabile se si pensa che tutti gli impianti, tranne Treno Nastri 1 e Tubificio (dei quali si sa molto poco), sono in marcia. Alla luce di questo, ci saremmo aspettati l’azzeramento della cassa integrazione per tutti e l’utilizzo delle poche decine di lavoratori dei due reparti fermi tra tutti gli altri in attività”. Così il Coordinamento provinciale USB Taranto.

“Non comprendiamo come sia possibile ammettere il ricorso agli ammortizzatori sociali, quando la fabbrica è in piena attività, contravvenendo alle regole previste. Va ribadito inoltre che si lavora e si produce con poche unità e attrezzature e mezzi in condizioni disastrose, certamente non sicure. Solo per miracolo non si verificano infortuni mortali” si legge nella nota del sindacato di base.

“Ennesima mano tesa da parte dei sindacati confederali (Uilm e Fiom, tranne la Fim) nei confronti dell’azienda, la quale ha risposto con un no secco alla richiesta degli stessi di integrazione e con un improbabile “vedremo” alla rotazione, da valutare quindi solo a cassa integrazione avviata. Fiom e Uilm hanno inoltre chiesto di riavviare i corsi di formazione “dimenticando” che vengono finanziati sempre con risorse pubbliche, non certamente messe a disposizione dal privato. USB – conclude la nota – ritiene si tratti dell’ennesimo incontro vuoto di contenuti e privo di qualunque volontà di risolvere. Attendiamo l’incontro romano del 28 settembre e, nel caso in cui dovessero risultare ancora così evidenti le intenzioni di fare profitto sulle spalle dei lavoratori, programmerà azioni incisive di protesta”.

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Nella giornata di ieri si è svolto una incontro, a seguito di una richiesta sindacale di esame congiunto previsto dall’art.14 della legge 148/2015, in merito all’avvio della procedura di cassa integrazione ordinaria guadagni preannunciato da Acciaierie d’Italia con nota di avvio del 2 settembre 2021.

Fim, Fiom, Uilm hanno ribadito “la necessità di intervenire sul reddito dei lavoratori in cassa integrazione attraverso un’integrazione salariale ed il riconoscimento dei ratei, oltre ad una discussione di merito sui numeri dei lavoratori coinvolti ed una giusta ed equa rotazione tra gli stessi. L’azienda, ancora una volta, ha mostrato una totale chiusura ad aprire un confronto con le organizzazioni sindacali su temi che riguardano l’integrazione salariale e la maturazione dei ratei”.

Fiom e Uilm hanno espresso “chiaramente l’impossibilità di raggiungere un’intesa sulla CIG in oggetto, tuttavia, hanno richiesto di proseguire con il confronto entrando nel merito dei numeri dei lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione sulla base dell’attuale produzione e dei reparti in marcia per le prossime 13 settimane”.

“Qual è l’obiettivo di tale proposta? – argomentano Fiom e Uilm -. È indubbiamente quello di porre fine ad una gestione unilaterale da parte dell’azienda che in questi mesi ha cambiato costantemente sia i numeri che la rotazione del personale senza aver avuto un minimo di confronto con le organizzazioni sindacali. Pertanto, bisogna dare maggiore garanzie ai lavoratori provando ad estrapolare numeri e rotazioni coerenti che possano migliorare lo stato di cose presenti e dare maggiore serenità ai dipendenti di acciaierie d’Italia. Inoltre, crediamo doveroso precisare che Fiom e Uilm hanno chiesto di attivare corsi di Formazione attraverso Fondimpresa per tutti i lavoratori che attualmente sono in cassa integrazione a zero ore e non con risorse pubbliche come riportato nel comunicato di USB“.

Di seguito riportiamo il testo del verbale di riunione sottoscritto da Fiom, Uilm e Ugl in cui vengono chiaramente esplicitate le richieste sindacali a cui l’azienda ha dato disponibilità a discuterne nei prossimi giorni con le organizzazioni sindacali:

“L’azienda ha dato disponibilità a programmare incontri specifici, area per area, sul tema delle rotazioni, ove possibile, del personale per mansioni e impianti fungibili al fine di determinare il numero del personale coinvolto dall’ammortizzatore sociale. Altresì nella settimana prossima sarà discusso il piano di formazione del prossimo semestre con particolare attenzione per il personale posto in CIGO. Dispiace constatare come venga distorta l’informazione da parte di USB che in tale incontro, nonostante abbia partecipato, non ha proferito una sola parola e, al momento della sottoscrizione del verbale di riunione e non di accordo su CIG, ha abbandonato il tavolo in assoluto silenzio senza nemmeno attendere la lettura dello stesso verbale. Pertanto, nei prossimi giorni sarà redatto il calendario delle riunioni area per area in cui proveremo a migliorare l’attuale gestione della cassa integrazione” conlcude la Rsu Fiom e Uilm.

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