giovedì 8 agosto 2013

Ci spiegate a che serve il sub commissario Ronchi? Abbiamo già troppi difensori dei profitti dell'Ilva

Abbiamo sempre pensato che la nomina dell'ex Min. Ronchi come sub commissario all'Ilva fosse, al di là della persona, una sorta di 'foglia di fico' alla scelta grave di affidare tutto a Bondi, amministratore delegato di fatto di Riva.
Si può dire che le prime iniziative di Ronchi confermano in pieno questo nostro giudizio. La prima iniziativa che ha preso è quella di proporre la formazione di un gruppo di ingegneri – cosa obiettivamente marginale in tutta questa vicenda. Ma nell'intervista odierna al Corriere del Mezzogiorno anche Ronchi parla come “uomo dell'azienda” in sostanza, compiacendosi del fatto che ordini, fatturato, spazi di mercato interni ed esteri dell'Ilva vadano bene. Questo ci aspettiamo che lo dica Riva-Bondi, ma da Ronchi ci aspettavamo che ci dica in materia di bonifica, messa a norma, salute e sicurezza, cosa va bene.
Su questo Ronchi ripete il cronoprogramma dell'Aia, ma non tanto come attività operativa ma di stesura di piani, istruttoria da avviare, ecc. ecc. Giustamente ascoltando questo, il giornalista che lo intervista gli chiede: “ma l'Aia non dovrebbe essere applicata in 36 mesi? Ce la farete?”. E qui Ronchi più che dire che capisce la preoccupazione, scarica le responsabilità sui ritardi accumulati prima.
Insomma, qualcuno ci può spiegare a che serve il sub commissario Ronchi? Sulla messa a norma dell'Ilva pensiamo che non ci si possa contare gran chè.
Riesce meglio quando si lancia sul problema dello smaltimento dei rifiuti, e questo è comprensibile dato che sappiamo come Ronchi abbia dato il nome a leggi e indicazioni riguardanti il ciclo di rifiuti e la raccolta differenziata. Effettivamente lo vedremmo meglio come “commissario dell'Amiu”, piuttosto che dell'Ilva.

Circa l'Ilva, invece, siamo alle promesse di un'Ilva alla “tedesca” con produzioni sostenibili, cioè alla vulgata ambientalista che, a Taranto in particolare, ha già dato prova di sé come “buone intenzioni” applicate ad una realtà dove salvare lavoro e salute è una partita difficile, risolvibile innanzitutto con la lotta operaia contro padron Riva, Stato, governo, insieme all'inchiesta che effettivamente riesca a mettere fine alle violazioni sistematiche e colpisca fino in fondo le responsabilità criminali di padron Riva e complici.  

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