I lavoratori cimiteriali in stato di
agitazione dall'ultima decade di luglio per rivendicare soluzioni
immediate, prima delle quali l'installazione delle docce per potersi
ripulire dalle polveri nocive che quotidianamente assorbono, data la
vicinanza del cimitero ai parchi dell'Ilva; su questo il Comune non
ha fatto nulla di concreto e ora vorrebbe eludere il problema
scaricandolo sui cittadini-utenti e sui lavoratori, riducendo il
servizio e spostando attività a Talsano. I lavoratori considerano
questo una sorta di minaccia a loro danno dato che ciò che
pretendono è un intervento concreto e la continuità del lavoro a
San Brunone. Nel periodo di forte caldo di questi giorni il lavoro è
sempre più penoso e quindi domanderebbe effettivamente un impegno
adeguato. D'altra parte i lavoratori sono consapevoli che non si può
fare un blocco del cimitero a ferragosto, tenendo conto che anche
gruppi di lavoratori vanno in ferie.
Per questo lo stato di agitazione
riprenderà agli inizi di settembre, e questo dovrebbe servire al
Comune per darsi da fare, piuttosto che far circolare voci allarmiste
tra i lavoratori.
Ma questo delle docce è solo un
problema contingente. I lavoratori cimiteriali hanno anche da dire su
tutta la vicenda delle bonifiche e delle bonifiche del cimitero in
particolare – qui con i lavoratori ci sono anche tutti gli
operatori di San Brunone, marmisti, fiorai, ecc. Per quanto riguarda
proprio i cimiteriali, lo stato di inquinamento del cimitero ha
prodotto anche un aggravio di costi della cooperativa che variano di
fatto la cifra stanziata per l'appalto e, dato che i lavoratori sono
anche soci della cooperativa, è giusto rivedere e aggiornare il
costo dell'appalto per permettere anche ai lavoratori una giusta
retribuzione di un lavoro pericoloso per la salute e penoso
soprattutto in alcune mansioni.
Inoltre, il commissario delle bonifiche
e la riunione con le amministrazioni ha pianificato il lavoro delle
bonifiche delle zone di primo intervento, in cui il cimitero è
incluso, sostanzialmente a partire da febbraio dell'anno prossimo. Si
tratta di tempi inadeguati che rilanciano la nostra richiesta di
incontrare i lavoratori e i cittadini per spiegare loro la situazione
e confrontarsi con la loro esigenze.
Infine, c'è tutta la questione dei
risarcimenti, della costituzione di parte civile dei lavoratori
cimiteriali, degli operatori della zona che si sono associati in
attesa del processo. Chiediamo che i tempi dell'inchiesta siano
rapidi e a metà settembre chiederemo di incontrare la Procura e
terremo un'assemblea cittadina.
Slai cobas per il sindacato di classe –
lavoratori cimiteriali
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