I dati dell'export 2012 registrano un
aumento nella provincia di Taranto del 18,2, superiore alla media
regionale e all'intera area del mezzogiorno.
E questi sono dati che sembrano
sorprendenti data la crisi dell'Ilva. Ma in realtà essi dipendono
dal pieno funzionamento dell'ENI e dell'Alenia. I giornali salutano
positivamente questi dati. NOI NO!
Perchè dietro i successi dell'ENI vi
sono l'inosservanza delle norme sulla sicurezza e la tutela
dell'ambiente che stanno impestando la città di gas, e gli appalti
al massimo ribasso che stanno mettendo a rischio i posti di lavoro e
i diritti ora degli operai della Rendelin e De Pasquale, poi di tutto
l'appalto.
Dietro i successi dell'Alenia, vi è
l'estendersi della produzione di tipo bellico, vi sono operai ridotti
a soldatini della produzione sotto il comando congiunto di capi e
sindacalisti venduti, vi sono le condizioni dell'appalto dove i
lavoratori sono sempre più tenuti nella precarietà e nella
flessibilità e quindi nella mancanza di diritti e nella
ricattabilità, anche qui con l'aperta alleanza tra padroni e
padroncini delle ditte dell'appalto e sindacalisti ad essi legati.
Quindi più produzione solo a servizio
dei profitti, sulla pelle degli operai e della città.
Noi lottiamo perchè questo salti.
Perchè se questo non salterà il futuro di Taranto sarà sempre e
soltanto di una città militarizzata, inquinata – e qui non solo
per l'Ilva, come si vede, ma per altre industrie che si vedono anche
elogiate come alternative all'Ilva.
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