Infilate tra le pieghe del decreto
della PA vengono approvate delle norme che consentiranno all'Ilva di
realizzare e gestire due discariche una per i rifiuti pericolosi –
unica nel sud Italia, l'altra per i rifiuti speciali, risparmiando
circa 300 milioni di euro, saltando un iter amministrativo che era
bloccato dalla commissione europea. Un'associazione a delinquere
chiamata Consiglio dei Ministri, senza neanche metterlo all'OdG, è
pronta ad approvare queste norme.
Tutto secondo la linea dei diktat già
in atto da tempo e che ha trovato la sua massima manifestazione con
la nomina del commissario Bondi.
Ma tutta la storia di quest'autorizzazione è scandalosa. Certo, scandalosa per modo di dire, dato che così funzionano Stato, padroni nel sistema capitalista e nel nostro paese.
Ma tutta la storia di quest'autorizzazione è scandalosa. Certo, scandalosa per modo di dire, dato che così funzionano Stato, padroni nel sistema capitalista e nel nostro paese.
Il primo tentativo di questo colpo di
mano era già stato fatto, mettendolo nel decreto Ilva come
emendamento. Ma in quell'occasione non potè essere accolto perchè
il governo per fare presto aveva deciso di non accettare nessun
emendamento. Ora però viene ripreso e inserito in quest'altro
decreto sulla Pubblica Amministrazione.
Ma c'è qualcos'altro che è
scandaloso. Questo emendamento nasce su proposta di quell'ignobile
individuo che è Edo Ronchi, il subcommissario, che a parole era
stato messo lì per tutelare l'ambiente ma, come abbiamo denunciato
sin dal primo momento, è lì per fare invece il subcommissario al
servizio di Bondi e di Riva.
Chiediamo alla Lega ambiente di non
fare da copertura di queste operazioni, dato che proprio la Lega
ambiente salutò con calore la nomina di Ronchi.
DICIAMO NO ALL'AUTORIZZAZIONE DI QUESTE
DISCARICHE.
Ma soprattutto lavoriamo per rilanciare
la LOTTA CONTRO PADRON RIVA E IL GOVERNO per cacciare e spazzare via
i servi di padron Riva, Bondi-Ronchi.
C'è da dire che Florido e Conserva
sono stati incriminato e messi in galera proprio perchè avevano
accettato le pressioni dell'Ilva su queste autorizzazioni. Ora è
tutto il Consiglio dei Ministri che dovrebbe essere messo in galera.
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