Romandini il dirigente della Provincia,
oggetto delle pressioni di Florido e della sua Giunta che poi hanno
portato all'arresto dello stesso, fa sentire la sua voce per ribadire
che quelle discariche ora autorizzate dal governo, truccando il
decreto sulla Pubblica Amministrazione non avevano e non hanno i
requisiti e mette in luce come il decreto governativo è come se
dicesse che sono autorizzate (non seguendo l'iter normale) proprio
perchè non hanno i requisiti .
Denuncia che anche quella che aveva già
avuto l'Ok alla VIA, la cosa riguardava 18 anni fa, quindi non
corrispondente ai criteri inseriti dalle successive Aia.
Romandini denuncia come il problema non
sia solo l'autorizzazione ma anche ciò che già c'è nel sottosuolo
e nella falda acquifera. Ribadisce che dietro l'arresto di Florido
c'è stato solo ed esclusivamente il fatto che Florido, consapevole
della situazione, abbia cercato di aggirarla.
Intanto, sulla base delle denunce che
vengono fatte sia a Taranto sia a Statte da settori ambientalisti,
escono allo scoperto con la solita ipocrisia i deputati del PD,
Pelillo in testa, che a Roma sono col governo e a Taranto dicono di
essere con la città.
Anche il Sindaco di Statte finora
silente fa sentire la sua voce ma per dire che non ha letto il
decreto, per dichiararsi d'accordo con Stefano, cioè per seguire una
linea ponziopilatesca a parole complice nei fatti.
Ma come avevamo denunciato sul Porto,
appena scoppia qualche minaccia di incendio, chi corre a spegnerlo
per padroni e governo sono i sindacati confederali e in primis quello
che è diventato una sorta di sindacato-azienda, la Uil.
E' Talò che scende in campo per dire:
basta con le polemiche, il decreto va bene, e aggiunge l'argomento,
va bene che le bonifiche sono necessarie ma dobbiamo chiederci tutti
dove vanno a finire poi i rifiuti. Detta così la cosa, le bonifiche
con discariche di rifiuti speciali e pericolosi rischiano di rendere
la situazione peggiore di ora.
Non avendo altri argomenti che questi,
Talò mette le mani avanti dicendo che c'è la garanzia che ora i
controlli saranno effettuati. E' la linea di sempre del sindacalismo
confederale, filopadronale, la linea della complicità oggettiva e
soggettiva che ha portato alla situazione attuale.
Come allora anche adesso Talò dice:
dobbiamo salvaguardare i posti di lavoro. E qui occorre che gli
operai innanzitutto dicano “basta!” perchè questa linea ha
portato alla crisi attuale che mette a rischio la fabbrica.
Talò poi dice: ora attendiamo di
conoscere i piani di Bondi, cosa che spera di conoscere nell'incontro
previsto per il 2 settembre. Talò si illude e illude i lavoratori,
il 2 settembre non conoscerà un bel niente.
Il piano Bondi è la linea Bondi
ristrutturazione e tagli, messa a norma con quattro soldi ricevuti
dalle banche, lasciando in pace i soldi di Riva, su un problema che,
peraltro, Bondi considera inesistente viste le sue dichiarazioni di
tumori e malattie provenienti da abuso di sigarette causati dal fatto
che Taranto era una città di contrabbandieri.
Settembre si apre quindi col peggiore
degli auspici. L'asse governo delle discariche-piano Bondi e
sindacati confederali non sono una soluzione ai problemi di lavoro e
salute ma una controffensiva alle lotte e alle esigenze di lavoro e
salute espresse in questi mesi.
Fare chiarezza su questo scontro,
liberandoci anche di idee e persone confuse presenti nel nostro
campo, è premessa necessaria per una lotta vera.
28.8.13
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