Blustar ha licenziato il giornalista Luigi Abbate, entrato nelle cronache nazionali per l’intervista a Emilio Riva interrotta da Girolamo Archinà, che gli strappò di mano il microfono. Intervista famosa, al pari della telefonata intercettata tra Vendola e
Archinà, in cui il governatore pugliese diceva che la scenetta lo aveva
divertito. Archinà, è stato poi arrestato nell’ambito dell’inchiesta
«Ambiente svenduto».
«Il licenziamento del giornalista Luigi Abbate, al quale va la solidarietà del sindacato dei giornalisti pugliesi, è soltanto l’ultimo atto illegittimo adottato dall’editore dell’emittente televisiva tarantina Blustar». Scrive il presidente di Assostampa Puglia, Raffaele Lorusso. «Già un anno fa, nell’assordante silenzio delle istituzioni e delle forze politiche di Taranto, Blustar Tv - scrive Lorusso - licenziò quattro giornalisti adducendo quale motivazione il venir meno dei centomila euro annualmente garantiti dall’Ilva».
Il licenziamento di Luigi Abbate «rappresenta il paradigma di quel rovesciamento di valori umani, professionali, sociali che una parte minoritaria della città vuole imporre a Taranto, come dimostra la vicenda Ilva e a cui non è estraneo il mondo dell’informazione». È quanto scrive sulla vicenda il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Puglia in una nota a firma del presidente, Valentino Losito.
La posizione dellla proprietà della tv: «La Blustar tv - si legge in una nota - ritenendo le accuse rivoltele infondate e pervase di dietrologia, chiarisce che non vi è stata alcuna persecuzione ad personam nei confronti del giornalista suddetto, né della sua professionalità, né tantomeno dei contenuti da lui espressi nella pluriennale collaborazione da lui intrattenuta con la emittente... Il provvedimento di risoluzione del contratto di lavoro, molto semplicemente, è dovuto ad una sentenza del Tribunale del Lavoro di Taranto che ha reintegrato, nel luglio 2014, un'altra giornalista... indicando alla società criteri diversi di individuazione della persona con cui interrompere il rapporto lavorativo. Tale giornalista è risultato, per i requisiti della legge 223/91 proprio il dottor Luigi Abbate».
«Il licenziamento del giornalista Luigi Abbate, al quale va la solidarietà del sindacato dei giornalisti pugliesi, è soltanto l’ultimo atto illegittimo adottato dall’editore dell’emittente televisiva tarantina Blustar». Scrive il presidente di Assostampa Puglia, Raffaele Lorusso. «Già un anno fa, nell’assordante silenzio delle istituzioni e delle forze politiche di Taranto, Blustar Tv - scrive Lorusso - licenziò quattro giornalisti adducendo quale motivazione il venir meno dei centomila euro annualmente garantiti dall’Ilva».
Il licenziamento di Luigi Abbate «rappresenta il paradigma di quel rovesciamento di valori umani, professionali, sociali che una parte minoritaria della città vuole imporre a Taranto, come dimostra la vicenda Ilva e a cui non è estraneo il mondo dell’informazione». È quanto scrive sulla vicenda il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Puglia in una nota a firma del presidente, Valentino Losito.
La posizione dellla proprietà della tv: «La Blustar tv - si legge in una nota - ritenendo le accuse rivoltele infondate e pervase di dietrologia, chiarisce che non vi è stata alcuna persecuzione ad personam nei confronti del giornalista suddetto, né della sua professionalità, né tantomeno dei contenuti da lui espressi nella pluriennale collaborazione da lui intrattenuta con la emittente... Il provvedimento di risoluzione del contratto di lavoro, molto semplicemente, è dovuto ad una sentenza del Tribunale del Lavoro di Taranto che ha reintegrato, nel luglio 2014, un'altra giornalista... indicando alla società criteri diversi di individuazione della persona con cui interrompere il rapporto lavorativo. Tale giornalista è risultato, per i requisiti della legge 223/91 proprio il dottor Luigi Abbate».
Nessun commento:
Posta un commento