Per l'ennesima volta i barconi di immigrati restituiscono morti, dopo che negli altri giorni hanno seminato corpi nel mare. E sono diventate quotidiane anche a Taranto le immagini di uomini, donne, bambini che sbarcano dopo una traversata tremenda in mare, per affrontare in Italia un calvario altrettanto drammatico.
Si ripete odiosa l'ipocrisia dei governi borghesi, dei suoi ignobili ministri dell'Interno e presidente del consiglio che scaricano sull'Europa il problema per mettere la loro coscienza sporca a posto.
L'Europa imperialista, di cui l'Italia è pienamente parte, insieme agli Stati Uniti sono i primi responsabili dell'immane fuga di profughi dalle zone di guerra della Siria, della Libia, dell'Iraq, dei paesi africani, della Palestina. La rapina dei popoli, le guerre imperialiste reazionarie per il controllo delle fonti di energia, dentro la contesa nel mercato mondiale nell'area geostrategica del Mediterraneo, produce morte sulla terra e nel mare e migliaia di migranti.
Per questo solidarietà agli immigrati e lotta contro il governo e lo Stato italiano fanno parte di un'unico fronte.
La risposta da parte della gente è solidarietà e accoglienza, che spontaneamente anche nella nostra città ogni volta che stanno arrivando migranti si manifesta con calore.
Ma serve soprattutto chiedere la libera circolazione di chi vuole partire e arriva nel nostro paese, l'abolizione delle leggi antimmigrati, la chiusura dei Cie e dei Cara.
Serve la concentrazione di fondi ed energie che vanno tolte dalle spese militari, dagli F35 e i nuovi armamenti, dal finanziamento delle missioni all'estero, e l'utilizzo delle stesse servitù militari - a Taranto noi e altre realtà stiamo proponendo che si utilizzino le grandi strutture, con alloggi, della Marina, attualmente anche vuoti - ma questo, che permetterebbe una prima accoglienza e sistemazione dignitosa, non viene fatto.
Serve che solidarietà e accoglienza siano organizzate in una sorta di "esercito civile" che uniscano al genuino volontariato l'utilizzo come lavoro di migliaia di disoccupati - anche questo a Taranto lo abbiamo chiesto fin dal primo momento.
Queste rivendicazioni le sosterremo con iniziative - TRA CUI UNA CENTRALE L'11 LUGLIO IN P.ZZA IMMACOLATA ALLE 19 - a cui chiamiamo operai, lavoratori, disoccupati, donne, in unità, lì dove è possibile anche per i tempi brevi di permanenza, con gli stessi immigrati e immigrate, sostenendo forme di loro autorganizzazione.
Taranto su questo, insieme a Palermo, deve diventare una realtà di trincea in positivo, per una mobilitazione che veda insieme proletari, disoccupati e popolazione e forze degli immigrati. Tra questi emerge poi la dura e inaccettabile doppia emergenza delle donne che spesso giungono violentate, incinta, con il carico dei loro bambini, a questa realtà dobbiamo rispondere con un doppio impegno di sostegno, di organizzazione e di lotta.
Circolo di Proletari comunisti
Slai cobas per il sindacato di classe
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
TARANTO
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