Guariniello avrebbe ormai concluso le indagini. Per il magnate svizzero l'imputazione sarebbe di omicidio volontario
Sarebbe a una svolta l'inchiesta Eternit Bis che
il procuratore di Torino Raffaele Guariniello sta conducendo su casi di omicidio
doloso/colposo legati all'esposizione all'amianto non rientranti nel primo
maxiprocesso Eternit (su cui si attende, il 19 novembre, la pronuncia definitiva
della Cassazione). Guariniello avrebbe infatti concluso le indagini e inviato
comunicazione ai legali di Stephan Schmidheiny, il quale ha una ventina di
giorni di tempo per presentarsi in procura per farsi interrogare. Cosa che,
ovviamente, non avverrà. Dopodiché Guariniello potrà formulare la richiesta di
rinvio a giudizio per il magnate svizzero, avviando così l'iter processuale
dell'Eternit Bis.
L'imputazione di Schmidheiny sarebbe di omicidio
volontario e il processo coprirebbe le morti per mesotelioma avvenute dal 2009
in poi (fino in pratica ai giorni nostri) di persone (lavoratori e cittadini)
che siano state esposte all'amianto dal 1976 fino ad oggi. Ma non solo.
La
notizia è stata comunicata oggi nel corso di un incontro in Afeva con Barry
Castleman (nella foto), uno dei massimi esperti mondiali in tema di amianto e
consulente Afeva per il primo processo di Torino. Un incontro che ha fornito
notevoli spunti di interesse su cui torneremo a breve con approfondimenti.
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