(da Sole 24 Ore) - Riva Fire ha depositato al Tar del Lazio il ricorso contro il piano ambientale dell'Ilva... Il tutto mentre dal Governo trapela la
notizia che il Consiglio dei ministri di giovedì prossimo approverà un
nuovo decreto-Ilva che garantirà il prestito-ponte delle banche
necessario alla sopravvivenza dell'impresa.
Il primo meccanismo giuridico messo in discussione dal ricorso, è
rappresentato dalla natura dell'atto: secondo gli azionisti di Riva Fire
il piano ambientale è imposto – e non condiviso...
In questa impugnazione... non vengono
tanto messi in discussione gli obiettivi, ma le misure specifiche che
il piano ambientale definisce: devi fare questo, in questo modo, con
queste tempistiche...
è l'intero
impianto giuridico – in cui si crea un cortocircuito fra la definizione
degli obiettivi ambientali e la prefissazione delle tecniche industriali
con cui ottenerli – a essere contestato...
In particolare, i legali di Riva Fire sostengono la compressione – in
misura del tutto sproporzionata – della libertà di iniziativa economica,
dato che – oltre agli obiettivi – sono imposti i metodi con cui
raggiungerli. Quindi, arrivano a ventilare una sorta di esproprio dei
diritti di proprietà, dato che il commissariamento ha sterilizzato gli
organi di gestione e "sospeso" l'assemblea degli azionisti. Peraltro,
gli avvocati di Riva Fire sostengono il contrasto con il principio
dell'equo processo, perché all'azionista viene imputata la
responsabilità dell'inquinamento, con conseguente vincolo sulle risorse,
anche derivanti da sequestri conservativi per altre ipotesi di reato (i
famosi soldi di Milano, a cui hanno a lungo guardato Bondi e Edo
Ronchi, e a cui starebbe pensando anche Gnudi, che si sarebbe già recato
in Procura), senza che quella responsabilità sia accertata in un
processo.
Sui soldi sequestrati per altre ragioni (appunto, gli 1,8 miliardi di
euro di Milano), il fatto che per legge non vadano restituiti ai Riva,
se il processo si concludesse con un verdetto di non colpevolezza, viene
ritenuto dai legali di Riva Fire in contrasto con i principi di
ragionevolezza, di non retroattività della norma penale e di presunzione
di innocenza..."
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