faccia di bronzo... |
Ilva - Edo Ronchi insiste:
“ATaranto? Macché veleni. È peggio l’aria di Milano”
di
Beatrice
Borromeo
Siete
voi milanesi a dovervi preoccupare,
voi che
avete già sforato venti
volte, nel 2014, il
limite
massimo delle polveri sottili.
A Taranto va molto meglio: è
successo solo due volte”.
A
Tamburi un abitante su 18 si ammala
di tumore, ma il sub-commissario
Ilva Edo Ronchi
insiste: “I dati non li invento io,
sono quelli dell’Arpa. E
se dicono che i tarantini godono dell’aria
tra le migliori d’Italia,
c’è da crederci”. Anche perché,
spiega, “vado lì tutte le settimane,
e posso testimoniare che
la realtà non è più quella di prima.
Polveri, Ipa, benzo(a)pirene:
tutti i parametri sono
a norma”.
Allora,
dottor Ronchi, i cittadini fanno
male ad avere paura?
Che
si preoccupino lo dite voi. Io
parlo con tutti, dai ristoratori ai
giornalai, e mi dicono che
l’inquinamento è diminuito.
Quand’è
l’ultima volta che ha fatto
un giro nel quartiere Tamburi?
Allora...
Mi pare a metà maggio. Ho
parlato con l’edicolante,
ma non di questi problemi.
Comunque
basta guardare le automobili
per capire come stanno
le cose.
Noi
ci siamo stati qualche giorno fa:
c’erano file di parabrezza rosa.
Ma
va! Le macchine sono uguali a
quelle che ho io sotto casa. Quell’emergenza,
fidatevi, è arginata.
Abbiamo
parlato con Stefania Corisi:
padre e marito, entrambi operai
all’Ilva, sono morti di tumore negli
ultimi due anni. I suoi
figli, davanti a casa, avevano le
mani rosse di polvere. Dice che
non corrono alcun pericolo?
E
come faccio a garantirlo? Dipende se
si tratta di polvere che gira
nell’aria o se arriva da zone già
contaminate. Non potete continuare
a inventarvi i dati: i numeri
non si possono bypassare, e
l’Arpa – andate a vedere il
sito – dice che va tutto molto bene.
Lei
parla di quantità. Ma non tutte
le polveri sono tossiche allo stesso
modo.
Questa
storia della tipologia di polveri
non è prevista da nessuna normativa.
Chi mi critica
citi
altri dati, invece di aggredirmi perché
vede un po’ di sporco
in giro. E poi, l’analisi
qualitativa
si deduce dalla presenza di
altri inquinanti, e visto che
tutti i parametri sono regolari non
si può proprio dire che a
Taranto l’aria sia peggiore che a
Milano. Anzi.
A
Tamburi però non si può nemmeno sfiorare
le aiuole o camminare nei
parchetti, tutti contaminati. I
bambini non possono giocare
all’aperto nemmeno d’estate.
Si
tratta dell’inquinamento storico. Quello
c’è eccome, hai voglia! Io
dico solo che ora la musica è
cambiata.
Merito
delle retine che circondano l’Ilva?
Ammetto
che hanno un’efficacia
parecchio bassa. Qualcosa però
trattengono, perché quando le
puliscono sono molto impolverate.
Sono
anche piene di strappi.
È
un po’ che non le vedo, ma è possibile.
Poco importa, dato che
i valori sono normali.
Il
professore Alessandro Marescotti ha
misurato i livelli di Ipa – che
sono cancerogeni – nell’aria
tarantina. Il suo Ecochem Pas
2000, la scorsa settimana, ha
rilevato valori molto elevati:
tra i 17 e i 36 nanogrammi al
metro cubo, superiori a quelli
del 2010.
E
chi è questo signore? Ma per carità.
Sapete qual è la città italiana con
la maggiore presenza di
Ipa? È Trento, e le assicuro che
si sta benissimo. Ripeto: i pericoli
vengono dal passato.
Alcuni
bambini di Tamburi hanno però
un’elevata quantità di piombo
nel sangue. E il piombo rimane
nell’organismo solo per qualche
settimana.
Boh.
Non mi risulta. Piombo dell’Ilva?
Lo
dice proprio l’Arpa.
È
vero che da lì esce fuori di tutto, ma
non mi pare che spargano pure
il piombo. Purtroppo i
bambini lo accumulano sei volte
più che gli adulti. Sì, è dannoso:
non ricordo tutte le patologie,
ma posso almeno dire che
non è uno degli elementi più
pericolosi.
Perché
nel decreto del ministro Galletti
sono stati alzati i limiti per
gli scarichi a mare?
L’ho
sentito anche io, ma non so
che dire. Grave? Mah, certo non
aiuta a ridurre l’inquinamento,
ma non voglio giudicare prima
di leggerlo.
Le
vedove dell’Ilva, senza marito e
senza lavoro, non riescono più
a pagare il mutuo. Forse le priorità
del governo sono sbagliate?
Quelle
donne verranno risarcite in
sede processuale. I tempi sono
lunghi? Eh, lo so, è terribile. Bisognerebbe
fare qualcosa, ma
io già fatico a risanare l’ambiente.
Però
quando lei dice che oggi l’aria
tarantina è tra le più pulite del
Paese dà un buon assist a chi
si disinteressa di queste persone.
Io
non distolgo l’attenzione, ho solo
commentato dati ufficiali. So
che danno fastidio, ma gridare che
è sempre tutto tragico non
serve a nessuno.
Cosa
direbbe alle mamme che non
possono far giocare i figli per
strada?
State
un po’ più tranquille, che almeno
adesso non vi piombano più
addosso tempeste di polvere.
Twitter:
@BorromeoBea
il fatto quotidiano 1 luglio 2014
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