Un’altra
grande giornata di lotta é stata promossa ieri 21 ottobre, in occasione
dello sciopero generale che ha coinvolto diversi settori e città
d'Italia. A Foggia, lavoratori e lavoratrici delle campagne sono scesi
in piazza per ribadire con determinazione le loro richieste, che portano
avanti da più di un anno: documenti, contratti, sanità, casa,
trasporti. Nonostante le provocazioni di Prefettura e Questura,
lavoratrici e lavoratori hanno dimostrato ancora una volta la loro
volontà di lottare e di non cedere a provocazioni e ricatti.
Dopo
mesi di silenzio e ripetuti solleciti, il giorno precedente allo
sciopero la Prefettura ha ricevuto, alla presenza del Questore, una
delegazione di lavoratori, dimostrando tutta la difficoltà e l'imbarazzo
delle istituzioni nel fornire risposte concrete. Lo stesso giorno,
all'alba, la polizia ha fermato tre lavoratori all'uscita del “ghetto”
di Borgo Mezzanone e in serata ha emesso nei loro confronti tre decreti
di espulsione, firmati da Prefetto e Questore. Ancora una volta, le
istituzioni dimostrano di voler colpire lavoratori innocenti nonostante
ripetute proteste, rassicurazioni e proclami sulla “lotta al
caporalato”, nel silenzio generale sulle tragiche e frequentissime
morti di braccianti per le strade della provincia, che sono
conseguenza diretta della mancata applicazione dei contratti nelle
clausole che prevedono il trasporto da e per i luoghi di lavoro. La
convocazione di un tavolo con le associazioni di categoria di produttori
e trasformatori, chiesta a gran voce con un blocco della filiera
del pomodoro messo in campo lo scorso 25 agosto, è stata
nuovamente rimandata a data da destinarsi. La prefetta ha
inoltre rivendicato le “misure” adottate da governo e parlamento negli
scorsi mesi – un protocollo e una legge contro il caporalato votati
unicamente alla (peraltro inattuata) repressione
e all'istituzionalizzazione dei campi di lavoro, stile apartheid,
insieme alla formalizzazione del caporalato attraverso agenzie
interinali e cooperative. Secondo la prefettura, per poter parlare di
come rendere realtà il rispetto dei contratti è necessario per i
lavoratori firmare l'inutile protocollo anticaporalato discusso al
momento con i sindacati confederali, complici del sistema. Un protocollo
che, nonostante sia la risposta istituzionale alle mobilitazioni
dei lavoratori, non ha minimamente tenuto conto delle loro richieste.
Per il resto, minacce, insulti e nessuna volontà di dialogo né
di coinvolgere i diretti responsabili dello sfruttamento: le
grandi aziende, l'industria agroalimentare e quella GDO che ieri a
Modena ha permesso le cariche ai lavoratori di Conad
in sciopero. Le istituzioni non vanno oltre misure emergenziali
improntate su un paradigma securitario e repressivo.
I
lavoratori e le lavoratrici non intendono cedere a questi nuovi ricatti,
e sono scesi in piazza per rimarcarlo e ricordare alle istituzioni che
pretendono risposte e vogliono poter decidere in prima persona delle
loro vite e del loro lavoro. Una volta giunti in corteo nei pressi della
prefettura di Foggia, la polizia ha impedito ai braccianti di unirsi al
raggruppamento di studenti e lavoratori del pubblico impiego
organizzati dall’USB, producendo uno scenario da vero apartheid e
dimostrando di aver paura dell'unità dei lavoratori. Ribadendo che lo
sfruttamento non ha colore e che la giornata di ieri era uno sciopero di
tutti e tutte, studenti e lavoratori hanno poi raggiunto i braccianti
superando i cordoni della polizia: ancora una volta la solidarietà
di classe ha vinto sul razzismo e le strumentalizzazioni del potere!
La
giornata di sciopero di ieri ha espresso unità e solidarietà
trasversale, a Foggia come in molte città d’Italia in cui lavoratrici,
studenti, precari, occupanti di case si sono mobilitati contro ogni
forma di sfruttamento e contro le politiche del Governo Renzi. La lotta
dei lavoratori e delle lavoratrici delle campagne ha dimostrato ancora
una volta determinazione ad andare avanti e non arrendersi, e porterà
nei prossimi mesi i suoi obiettivi e le sue rivendicazioni a livello
nazionale.
WE STILL NEED YES!
Verso la manifestazione nazionale dell’ 11 novembre a Roma, per una mobilità senza confini né sfruttamento!
Comitato Lavoratori delle Campagne - Rete Campagne in Lotta - SI Cobas
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