La giornata di lotta di
ieri ha visto un vero sciopero di 24 ore alla Cementir, come risposta
al fallimento della trattativa nazionale a Roma tra azienda e
sindacati confederali. Lo sciopero anche oggi è stato unitario di
tutte le OO.SS. presenti in fabbrica, compreso lo Slai cobas sc.
Lo Slai cobas sc aveva già
previsto questa situazione in occasione dello sciopero e
presidio/incontro in Prefettura della scorsa settimana, e alla fine
dell'incontro aveva già dato ai lavoratori l'indicazione di un
presidio in piazza Castello per coinvolgere il Comune a loro fianco,
e alla Prefettura per verificare se gli impegni da essa assunti
fossero stati mantenuti.
Gli operai si sono
presentati in massa in piazza Castello, una volta bloccata la
fabbrica.
Qui i rappresentanti
sindacali confederali hanno avuto un frettoloso incontro col Sindaco
che ha assunto l'impegno di affiancarli nella vertenza, con lettere e
solleciti.
Lo Slai cobas sc prende
atto di questo impegno ma ha chiesto qualcosa di più, con
interessamento degli assessori al lavoro e all'ambiente, perchè noi
vogliamo che il Comune realizzi una mobilitazione effettiva
attraverso un consiglio comunale monotematico in novembre che faccia
sentire forte e chiara l'intenzione della massima assise della città
sul fatto che gli esuberi alla Cementir in qualsiasi forma non devono
passare e che la Cementir che ha fatto profitti e sfruttato il
territorio, inquinandolo, non può ora mandare a casa i lavoratori,
con la pretesa peraltro di mantenere sia la concessione al porto sia
in piedi il sito con poche persone.
L'andata alla prefettura
non c'è più stata perchè il Prefetto ha fatto i suoi passi e la
Regione ha già convocato per il 26/10 un incontro a Bari con i
vertici aziendali, l'Autorità portuale e i sindacati. A questo
proposito lo Slai cobas sc, che aveva già chiesto questo incontro
alla Regione, pretende che i rappresentanti dei lavoratori Slai cobas
sc della Cementir partecipino a questo incontro.
Successivamente i
coordinatori dello Slai cobas sc hanno incontrato i lavoratori al
presidio alla fabbrica. Qui, oltre che informato della propria azione
verso il Comune, hanno espresso chiaramente la propria opinione: noi
vogliamo che nessun esubero passi alla Cementir in nessuna forma, non
vogliamo nessun ammortizzatore sociale senza un piano industriale che
preveda l'occupazione di tutti gli attuali operai.
Siamo perchè questo venga
posto con chiarezza nella trattativa nazionale, a cui lo Slai cobas
sc non partecipa. Ma pensiamo che la Cementir nei numeri e nelle
intenzioni stia penalizzando soprattutto il sito di Taranto, e per
questo che, al di là del Tavolo nazionale, noi diciamo che la
Cementir non può e non deve mettere in esubero nessun operaio;
pensiamo che gli accordi sottoscritti con la Cementir negli anni
precedenti non hanno garantito i lavoratori e che ora questa garanzia
ci deve essere. Su questo chiediamo che Governo e Regione assumano
precisi impegni.
Noi non vogliamo che la
Cementir faccia la fine di tutte le altre aziende che su questo
territorio stanno chiudendo e cuocendo a fuoco lento i lavoratori. In
questa azienda ci sono i Cobas e i Cobas opporranno una decisa
resistenza, con tutte le forme necessarie, a fare della Cementir un
nuovo “vuoto a perdere”.
Al presidio è stato
detto che per questo i Tavoli sono naturalmente necessari, ma è la
lotta dei lavoratori l'aspetto decisivo, e che ogni altra soluzione è
un'illusione.
L'unità è necessaria con
tutti i lavoratori e le OO.SS. Presenti, ma solo se essa resta al
servizio di questi obiettivi.
E' stato affrontato coi
lavoratori anche il problema, presente e futuro della bonifica.
Perchè alla Cementir c'è già da tempo un problema di bonifica, che
si aggraverebbe peraltro nel caso i piani aziendali andassero avanti.
Per questo abbiamo sollecitato la Commissaria delle bonifiche ad
esprimersi e ad impegnarsi. E qui va sciolto un equivoco. La Cementir
nelle parole di un suo responsabile a Taranto ci ha detto che il
futuro della fabbrica è legato all'esito della situazione all'Ilva.
Ma, allora, perchè la Cementir non è inserita nei decreti e
nell'azione che riguardano l'Ilva e l'area di Taranto in materia di
bonifiche?
Noi ci auguriamo che il 26
si apra un vero spiraglio e la trattativa, finora senza risultati,
cambi registro.
I rappresentanti dello
Slai cobas sc in fabbrica nelle assemblee dei lavoratori sosterranno
le proposte che lo Slai cobas ha enunciato.
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