La manifestazione nazionale ha Roma del 25 novembre, è stato detto, è necessaria e giusta,
perchè non basta lottare solo a livello locale per il lavoro, il salario, i diritti, contratti dignitosi, contro le discriminazioni, perchè molti degli attacchi che stiamo subendo, il peggioramento delle nostre condizioni di lavoro, di vita, o impossibilità a trovare un lavoro, dipendono direttamente e principalmente dalla politica del governo e dei suoi Ministri;
perchè, e lo sciopero delle donne dell'8 marzo lo ha dimostrato, se siamo unite a livello nazionale siamo più forti, ci diamo più coraggio e c'è più fiducia nella lotta;
perchè, nella giornata di lotta mondiale contro la violenza sessuale contro le donne, noi lavoratrici, disoccupate, precarie vogliamo far sentire forte la nostra ribellione, perchè alla violenza degli uomini si unisce quella delle politiche del governo, dello Stato, della polizia, della magistratura, e vogliamo lottare contro questa violenza generale che tocca ogni giorno le nostre esistenze: è violenza non poter lavorare, essere umiliate e offese nei lavori, è violenza essere licenziate e tornare a casa, è violenza non avere soldi per curarci, noi e i nostri figli...;
perchè vogliamo dire basta a uno Stato che quando le donne lottano contro la violenza, per i diritti, la libertà delle donne, risponde con le denunce e la repressione.
Come hanno detto delle lavoratrici: "le donne non si toccano... altrimenti la lotta sarà sempre più dura!".
Per il 25 novembre vogliamo organizzare un pulmann da Taranto. Occorrono soldi che chiederemo a tutti.
Ma intanto, fin da ora, chi vuole venire a Roma si metta in contatto con noi: fiora60@alice.it - 3475301704.
APPELLO DELLE LAVORATRICI PRECARIE DI PALERMO
Appello a tutte le lavoratrici, operaie precarie, braccianti, migranti, disoccupate per una manifestazione nazionale a Roma contro governo, padroni, Stato
NON
CI AVETE FERMATO E NON CI FERMERETE!
Come
precarie delle Cooperative Sociali di Palermo lottiamo da anni in
difesa del posto di lavoro. E in questi ultimi mesi lo stiamo facendo
in forme ancora più intense, visto che una legge approvata di
recente dal parlamento siciliano, a firma PD/M5S, stabiliva il
licenziamento in tutta la regione di 2000 precari, di cui la
maggioranza siamo donne.
Ma
lottare per non farci ricacciare a casa significa difendere anche la
nostra vita più generale di donne che ogni giorno viene attaccata
dal governo, dai padroni, da questo Stato.
Come
donne ne subiamo le conseguenze con una condizione di lavoro che è
diventata sempre più precaria con contratti a termine sempre più
ridotti, con riduzioni di ore per evitare licenziamenti, con salari
bassi, contrastando con i padroncini delle Coop che nei confronti di
noi precarie in alcuni casi fanno anche discriminazioni di genere;
una condizione di lavoro precaria che si ripercuote inevitabilmente
sulla nostra vita, a cui il governo e padroni ci costringono
togliendoci ogni futuro, per inchiodarci ad un presente faticoso e
instabile in cui non sai spesso come arrivare a fine mese, come
campare i figli, o come andare avanti da single… , in cui devi far
fronte alla mancanza sempre più pesante di servizi pubblici che
aggrava il doppio lavoro - fuori e in casa - cui siamo soggette.
Per
lottare contro tutto questo vogliamo unirci ad altre lavoratrici,
operaie, precarie, disoccupate, migranti che lottano nel nostro
paese, dobbiamo far confluire le varie proteste ed esperienze
specifiche in un’unica voce, in un’unica denuncia, in un’unica
lotta. E questo è cominciato ad avvenire con 'due scioperi delle
donne': il 25 novembre 2013 con la partecipazione di circa 20.000
donne e ancora tante donne hanno partecipato l'8 marzo.
Ora
la situazione è ancora peggiorata. Leggi scellerate come il Jobs Act
hanno attaccato nel profondo la nostra condizione di lavoro,
aumentando le discriminazioni sul lavoro, sul salario, per
l'assunzione e i licenziamenti; la riforma della “buona scuola”
del governo Renzi ha colpito migliaia di insegnanti e lavoratrici
ATA; i tagli alla sanità, ai servizi sociali, hanno ridotto
pesantemente il lavoro e i diritti per le precarie e iperprecarie
sempre più sfruttate, mentre il Ministero della sanità ci spinge a
fare sempre più figli, pure colpevolizzandoci, le lavoratrici
braccianti sono trattate come vere e proprie moderne schiave nelle
campagne, e le donne migranti sono le ultime delle ultime per questo
governo. E tutto questo mentre l’Italia è il paese che va sul
podio in Europa per numero di donne disoccupate, quasi una su due non
lavora, e sappiamo bene come la mancanza di lavoro è una delle
principali cause che impediscono a tante donne di liberarsi da
vincoli familiari oppressivi e repressivi a causa di cui si rischia
di essere uccise.
Tutto
questo è violenza contro le donne – tutto questo si unisce alle
violenze sessuali – oppressione.
E'
giusto e necessario che questo si affermi nella giornata
internazionale della violenza contro le donne.
Non
possiamo e non vogliamo accettare tutto questo!
Prendiamo
la lotta e la vita nelle nostre mani!
Organizziamo
per il 25 novembre 2016, in concomitanza della giornata
internazionale contro la violenza sulle donne che tocca ogni aspetto
della nostra vita, una manifestazione nazionale della lavoratrici,
operaie, precarie, braccianti, migranti, disoccupate a Roma, che
porti la nostra ribellione, le nostre richieste direttamente al
Palazzo del governo, ai Ministeri.
Lavoratrici
Precarie Coop Sociali in lotta a Palermo
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