TARANTO - Respinte le eccezioni della difesa
contro la citazione dei responsabili civili nel processo 'Ambiente
Svendutò sul presunto disastro ambientale causato dall’Ilva. Il
presidente della Corte, d’Assise Michele Petrangelo, ha letto per due
ore una ordinanza che ritiene infondate le argomentazioni avanzate e
conferma la presenza di Riva Fire e Riva Forni Elettrici (oltre alla
Regione Puglia) in qualità di responsabili civili.
Il collegio giudicante ha inoltre respinto tutte le eccezioni contro la
costituzione delle parte civili, ha accolto invece quelle che riguardano
coloro che si ritengono vittime di un danno ambientale nei confronti
degli imputati che rispondono di omicidio colposo per due incidenti
mortali sul lavoro.
Il collegio giudicante ha inoltre respinto tutte le eccezioni contro la
costituzione delle parte civili, ha accolto invece quelle che riguardano
coloro che si ritengono vittime di un danno ambientale nei confronti
degli imputati che rispondono di omicidio colposo per due incidenti
mortali sul lavoro.
È stato aggiornato a oggi il processo
dinanzi alla Corte di assise di Taranto per il presunto disastro
ambientale causato dall’Ilva. Nel pomeriggio il collegio di difesa ha
presentato altre eccezioni preliminari, sollevando ancora una volta il problema del trasferimento del processo eanche questione di
nullità in merito alla seconda udienza preliminare che si è tenuta dopo
l’annullamento delle tre udienze iniziali del primo processo per un
vizio procedurale. Tra gli altri, come riferisce l’Ansa, hanno
preso la parola l’avv. Raffaele Della Valle in difesa di Franco Perli,
uno dei legali della vecchia Ilva, e l’avv. Nicola Marseglia per conto
di Fabio Riva, ex vice presidente di Riva Fire. Nel suo intervento
Marseglia ha tra l’altro paragonato il processo in corso a Taranto a
quello di Norimberga.
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