Si è tenuto oggi un incontro tra lo SlaiCobas per il sindacato di classe rappresentato da
RSA Cementir e slai cobas provinciale e il responsabile della task force regiobale per le aree di crisi, Leo Caroli, in merito alla vertenza Cementir, che ha dichiarato 107 esuberi di cui 47 nel sito di Taranto.
L'incontro si è tenuto poche ore dopo l'annuncio della convocazione al MISE dei sindacati confederali di categoria edili e il gruppo cementir per il 27 ottobre alle 11, per discutere della situazione nel Gruppo,
La discussione è servita per far conoscere bene al responsabile della task force ribadire la posizione dei lavoratori dello slai cobas Cementir - nato in opposizione proprio allo sciagurato accordo tra azienda e confederali del 2013, che diede via libera alla CIGS a fronte di un fumoso impegno del Gruppo a una ristrutturazione ("rewamping"), che non è mai stato mantenuto.
Quell'accordo, come a denti stretti ammette oggi perfino qualcuno che lo ha appoggiato, è servito da copertura e apripista ai piani aziendali di liquidazione di fatto dello stabillimento.
All'epoca la Regione si impegnò perfino a cofinanziare la ristrutturazione e ammodernamento degli impianti - "ci costò fatica far passare quella delibera e oggi, con una diversa maggiornaza, un provvedimento simile sarebbe ancora più difficile da ottenere", ha subito avvertito il dirigente regionale.
Oggi lo slai cobas ha chiesto che la Regione rinnovi il suo impegno affinché alla Cementir non passi nessun esubero, in nessuna forma, e soprattutto ha chiesto che essa si adoperi per inchiodare l'azienda alle proprie responsabilità, mettendo in campo se questo avviene risorse regionali a sostegno del piano di rilancio.
Lo slai cobas ha sottolineato che è interesse di tutti e quindi della stessa regione che altri posti di lavoro non siano persi nella realtà industriale di Taranto, già pesantemente penalizzata.
Non si può permettere che il gruppo Cementir continui a fare profitti e, in nome dell'internazionalizzazione, si sbarazzi della produzione in Italia, lasciandosi alle spalle deserto occupazionale e devastazione ambientale e scaricando tutti i costi sui lavoratori e la popolazione.
Lo slai cobas ha affermato che non servono ammortizzatori sociali senza un piano industriale che preveda l'occupazione di tutti gli operai.
Questo deve essere posto con chiarezza un tutte le sedi in cui si discute la vertenza, anche quelle in cui lo Slai cobas sc non partecipa.
L'incontro si è concluso con l'impegno a ritrovarsi presto dopo l'incontro al MISE.
Già il 7 novembre in Regione è convocato il tavolo, che avrebbe riunirsi il 26. Caroli si è reso disponibile a portare anche in questo tavolo il punto di vista dello slai cobas e a incontrarci subito dopo.
Intanto, nei prossimi giorni e in vista del 7 novembre lo slai cobas invierà una nota organica con le sue proposte, su cui si confronterà con l’assemblea dei lavoratori per arrivare a una nuova mobilitazione generale incisiva già per il 7 novembre.
RSA Cementir e slai cobas provinciale e il responsabile della task force regiobale per le aree di crisi, Leo Caroli, in merito alla vertenza Cementir, che ha dichiarato 107 esuberi di cui 47 nel sito di Taranto.
L'incontro si è tenuto poche ore dopo l'annuncio della convocazione al MISE dei sindacati confederali di categoria edili e il gruppo cementir per il 27 ottobre alle 11, per discutere della situazione nel Gruppo,
La discussione è servita per far conoscere bene al responsabile della task force ribadire la posizione dei lavoratori dello slai cobas Cementir - nato in opposizione proprio allo sciagurato accordo tra azienda e confederali del 2013, che diede via libera alla CIGS a fronte di un fumoso impegno del Gruppo a una ristrutturazione ("rewamping"), che non è mai stato mantenuto.
Quell'accordo, come a denti stretti ammette oggi perfino qualcuno che lo ha appoggiato, è servito da copertura e apripista ai piani aziendali di liquidazione di fatto dello stabillimento.
All'epoca la Regione si impegnò perfino a cofinanziare la ristrutturazione e ammodernamento degli impianti - "ci costò fatica far passare quella delibera e oggi, con una diversa maggiornaza, un provvedimento simile sarebbe ancora più difficile da ottenere", ha subito avvertito il dirigente regionale.
Oggi lo slai cobas ha chiesto che la Regione rinnovi il suo impegno affinché alla Cementir non passi nessun esubero, in nessuna forma, e soprattutto ha chiesto che essa si adoperi per inchiodare l'azienda alle proprie responsabilità, mettendo in campo se questo avviene risorse regionali a sostegno del piano di rilancio.
Lo slai cobas ha sottolineato che è interesse di tutti e quindi della stessa regione che altri posti di lavoro non siano persi nella realtà industriale di Taranto, già pesantemente penalizzata.
Non si può permettere che il gruppo Cementir continui a fare profitti e, in nome dell'internazionalizzazione, si sbarazzi della produzione in Italia, lasciandosi alle spalle deserto occupazionale e devastazione ambientale e scaricando tutti i costi sui lavoratori e la popolazione.
Lo slai cobas ha affermato che non servono ammortizzatori sociali senza un piano industriale che preveda l'occupazione di tutti gli operai.
Questo deve essere posto con chiarezza un tutte le sedi in cui si discute la vertenza, anche quelle in cui lo Slai cobas sc non partecipa.
L'incontro si è concluso con l'impegno a ritrovarsi presto dopo l'incontro al MISE.
Già il 7 novembre in Regione è convocato il tavolo, che avrebbe riunirsi il 26. Caroli si è reso disponibile a portare anche in questo tavolo il punto di vista dello slai cobas e a incontrarci subito dopo.
Intanto, nei prossimi giorni e in vista del 7 novembre lo slai cobas invierà una nota organica con le sue proposte, su cui si confronterà con l’assemblea dei lavoratori per arrivare a una nuova mobilitazione generale incisiva già per il 7 novembre.
RSA Cementir
slai cobas provinciale
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