Il 21 ottobre è stato dichiarato a livello nazionale uno sciopero generale
contro la politica del governo Renzi da diverse organizzazioni sindacali di base.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe di Taranto aderisce allo sciopero
a livello locale, ma lo sviluppa secondo una articolazione autonoma, adeguata ai problemi della nostra città per farne una protesta unitaria di
lavoratori, precari e disoccupati essenzialmente per il lavoro
Nella giornata del 21
All’ilva è indetto un presidio ore 6 port A e D di informazione sulle
ragioni dello sciopero e per il sostegno alle proposte dello Slai cobas per la
fabbrica:
- no alla svendita/no alla new company
- nessun esubero, no alla cassa integrazione e ai contratti di
solidarietà
- utilizzo dei lavoratori nel lavoro di ambientalizzazione della fabbrica –
con fermo di tutti gli impianti non a norma sicurezza, salute e tutela
ambientale
- pensionamento anticipato per tutti i lavoratori che abbiano almeno 25
anni di stabilimento
- postazione ispettiva permanente in fabbrica
- No al contratto metalmeccanici in discussione – Sì al contratto per la
siderurgia per meglio tutelare condizioni di lavoro, orari e salari
adeguati
Alla Cementir sono indette 24 ore di sciopero contro i licenziamenti con
blocco della fabbrica
Al Cimitero S. Brunone sono indette 2 ore di assemblea esterna per le
bonifiche e per il passaggio al contratto nazionale cimiteriali o al contratto
della federambiente con norme e salari migliori
Alla Pasquinelli – Amiu i lavoratori partecipano al presidio in piazza Castello dalle ore 9.30 per rivendicare un effettivo piano generale di raccolta
differenziata porta a porta in città, un impianto di selezione utilizzato a tempo pieno, con sicurezza per la
salute e stabilizzazione di tutti i lavoratori
Le lavoratrici degli appalti comunali, scuole statali, asili partecipano al
presidio per il lavoro in Piazza castello dalle 9.
I lavoratori poi si recheranno da piazza castello alla prefettura.
Alla manifestazione partecipa anche una folta delegazione di migranti della
nostra città per rivendicare accoglienza econdizioni di vita adeguati,
documenti di identità e diritto di asilo
La manifestazione esprimerà anche l'opposizione dei lavoratori alla guerra
in cui il nostro governo ci sta trascinando, togliendo fondi al lavoro, alla
salute, alle scuole, ai servizi sociali.
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