mercoledì 21 marzo 2018

Non vogliamo guastare la "festa", ma nessuno può nascondere che per l'associazione Salam vige la legge: pochissimi i privilegiati - moltissimi migranti senza diritti

"Oggi apre a Taranto «Abiti dal Mondo», il primo store in Italia di creazioni sartoriali realizzate da richiedenti asilo ospiti dei centri di accoglienza straordinaria dell’Associazione Salam....
Ad oggi a lavorarci vi è una equipe con dieci sarti, di diverse nazionalità....
L'iniziativa era stata sostenuta nel sua promozione dalla Prefettura di Taranto, Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Taranto, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Immigrazione), nonchè da cantanti, attori come Riondino, ecc."
Questa iniziativa si aggiunge ad altre culturali, di cosiddetta "integrazione", di cui soprattutto negli ultimi mesi si fregia l'Associazione Salam. A questo si aggiungono i viaggi nei paesi africani per realizzare in loco "centri di accoglienza dei migranti".

Tutto bene? Niente affatto. 

- Nessuno dice che la stessa Associazione Salam per 10 migranti "integrati" (bruttissima parola), gestisce nei suoi centri d'accoglienza (dal Bel Sit a Grottaglie, ecc.) centinaia di migranti, che stanno lì da anni, in condizioni di impossibilità di lavorare perchè privi dei documenti, senza un'adeguata assistenza legale, sanitaria, a volte senza medicine, migranti che non hanno diritto neanche al riscaldamento, ad avere i soldi per il trasporto in città, a cui viene dato cibo scarso, non rispondente alle abitudini culinarie dei migranti, ecc..
Ai sorridenti 10 migranti che compaiono in questi giorni sui giornali (a cui facciamo sinceramente tanti auguri), vi sono le tantissime facce triste, disperate, arrabbiate di tutti gli altri migranti, che però raramente appaiono sui giornali e tantomeno nelle TV locali, soprattutto quando si ribellano e lottano.

- La Salam, la signora Simona Fernandez, spesso unica associazione rispetto alle altre, non corrisponde ai migranti dei suoi centri regolarmente il pocket money, lo dà dopo 3/4 mesi, si è arrivati
anche a 5 mesi al Bel sit. Eppure si tratta di una miseria (2,50 euro al giorno - una briciola in confronto alla fetta di circa 40 euro al giorno che le associazioni ricevono per i migranti). Però, la stessa ass. Salam, che dice ai migranti di non avere soldi per il pocket money, ha eccome i soldi per fare le sue iniziative culturali, di "integrazione", i viaggi, ecc.
Da dove vengono questi soldi? C'è speculazione sui migranti, diventati per la Salam un grande affare? Pur denunciata questa situazione più volte in Prefettura, non solo non ci risultano accertamenti alla Salam, ma la Salam ormai è diventata la principale e più grossa associazione di Taranto, una sorta di braccio destro della Questura, prefettura.

- La faccia "buona" delle iniziative di "promozione", culturali, dei viaggi di conoscenza, è l'altra faccia della politica di Minniti. Per impedire che i migranti vengano nel nostro paese, per espellerli dall'Italia si devono combinare gli accordi criminali con i regimi africani (a cui seguono di pari passo i grandi affari delle imprese italiane) che portano a più morti nel mediterraneo, più campi lager, più torture in Libia, con la politica di "promozione" in loco di "campi" controllati direttamente dall'imperialismo. E le associazioni, come la Salam, in questo, fanno il lavoro di preparazione, "pulito" fuori e sporco dentro.

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