venerdì 16 marzo 2018

Finalmente si indaga sulla gestione dell'hotspot a Taranto: ditte e associazioni di fatto speculano sui migranti, con la complicità del Comune - L'HOTSPOT DEVE CHIUDERE!

Da Corriere di Taranto

L’Anac accende i riflettori sulla gestione dell’hotspot di Taranto

L’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, ha acceso i riflettori sulla gestione dell’hotspot di Taranto. Diverse le questioni sulle quali fare luce: i tanti appalti frazionati in maniera “impropria” al posto di una gara unica; le troppe proroghe; i criteri di urgenza che hanno portato ad affidare in via diretta ad un’associazione i servizi di assistenza alla persona e gestione amministrativa...
In base ai dati forniti dalla prefettura, l’hotspot di Taranto – una delle 5 strutture di prima accoglienza migranti insieme a quelle di Lampedusa, Pozzallo, Trapani e Messina – ha ospitato 15.039 persone nel 2016 e 8.812 tra gennaio e novembre 2017. Mediamente un immigrato vi resta 5-6 giorni. Tre in tutto le convenzioni Prefettura-Comune stipulate sull’hotspot dal 2016, basate su un corrispettivo di 33 euro al giorno per ospite che la Prefettura si è impegnata a versare al Comune e su una presenza prevista di 400 ospiti al giorno. La prima va dal 26 febbraio al 26 agosto 2016, valore stimato circa 2,4 milioni di euro; la seconda copre il periodo agosto 2016-agosto 2017, valore 4,8 milioni; la terza, ancora in essere, arriva a giugno 2019 ed è rinnovabile, valore 9,6 milioni di euro. Assistenza alla persona, sanità, pasti, vestiario, biancheria, pulizie, amministrazione le voci oggetto dell’accordo. 
E questi servizi il Comune ha provveduto ad affidare con una serie di procedure distinte: una per i pasti, una per il vestiario, un’altra per le lenzuola monouso, una per i prodotti per l’igiene, e così via per i servizi di pulizia, lo smaltimento rifiuti, la manutenzione degli impianti elettrici.
Tanti piccoli affidamenti limitati nel tempo – che secondo Anac presentano – profili di anomalia” e si traducono in un “frazionamento improprio degli appalti“, che rischia di far salire la spesa. “In conformità ai principi di efficacia ed economicità il Comune – si legge nella delibera – avrebbe potuto più correttamente gestire l’hotspot tramite una gara unica o un numero limitato di gare suddivise in lotti omogenei“. “Un’ulteriore criticità” è data dalle proroghe di alcuni affidamenti, che il comune ha motivato con la difficoltà a prevedere il numero di ospiti su cui formulare un’offerta, dal momento che c’è stata una riduzione degli sbarchi. Sotto la lente dell’Anac anche l’affidamento all’associazione Noi e Voi Onlus dei servizi di gestione amministrativa e assistenza generica. L’affido è avvenuto a marzo 2016 in via diretta per motivi di urgenza: durata 4 mesi, importo 108 mila euro; poi si è aperta una procedura alla quale hanno partecipato tre soggetti, ma è stata ammessa solo Noi e Voi, con cui il rapporto è stato successivamente prorogato e dura tuttora. Secondo Anac, però, emerge “carenza o difetto di motivazioni dei presupposti di estrema urgenza” che hanno portato a scegliere questa strada.

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