PROCURA
DELLA REPUBBLICA
PRESSO
IL TRIBUNALE DI TARANTO
ESPOSTO
– DENUNCIA
La
sottoscritta CALDERAZZI MARGHERITA, nata a
Taranto il 29.11.1950, n.q. di leg. rapp.te dello SLAI COBAS PER IL
SINDACATO DI CLASSE, corrente in Taranto, Via Rintone, 22, elett.te
dom.to ai fini del presente atto in Via Pignatelli Aragona n.84,
Palermo, presso lo studio legale dell'Avv.
Vincenzo Catastimeni, pec:
avv.catastimeni@pec.it,
espone quanto segue.
Il presente
atto ha lo scopo di evidenziare all’Autorità Giudiziaria la
gravissima violazione di norme costituzionali e ordinarie e che
purtroppo coinvolgono le prossime elezioni nazionali che si terranno
il prossimo 04.03.18. Nello specifico, a seguito della comunicazione
delle liste ammesse a partecipare alla prossima tornata di elezioni,
si è avuto modo di verificare che fra queste vi è la presenza dei
simboli legati al partito CASAPOUND e FORZA NUOVA e liste collegate –
vedi a Taranto lista CITO.
Secondo i
dettami normativi le citate liste elettorali ed i loro candidati, non
solo non avrebbero dovuto essere ammesse alla competizione
elettorale, ma avrebbero dovuto portare le varie Procure
d’Italia
ad attivarsi nei confronti delle stesse ed a svolgere le dovute
indagini in relazione ai reati attinenti alla ricostituzione del
partito fascista ed all’apologia di fascismo.
La
Costituzione italiana, nella parte delle disposizioni transitorie e
finali (XII), vieta, sotto qualsiasi forma, la ricostituzione del
disciolto partito fascista; in applicazione di tale disposizione, nel
1952 fu approvata la c.d. “Legge Scelba” (L.645/52), la quale,
all’art.1, specifica cosa debba intendersi per riorganizzazione del
disciolto partito fascista, e cioè quando un movimento “persegue
finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando,
minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o
propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla
Costituzione”. Successivamente, nel 1993, venne approvata la c.d.
“legge Mancino” (L.205/93), la quale, in sintesi, punisce chi
propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale,
istiga a commettere discriminazioni, ovvero organizza movimenti, o
partecipa ad essi, che hanno tra i loro scopi quelli appena indicati.
A completamento di ciò, l’art.293 bis c.p. ha introdotto il reato
di propaganda del partito fascista e nazifascista.
Orbene, in base
ai richiami normativi testè citati, non vi è chi non possa vedere
nelle organizzazioni di FORZA NUOVA e CASA POUND, nel loro operato,
nei loro programmi, nelle loro manifestazioni la realizzazione dei
reati attinenti il fascismo: dalle loro assemblee, intrise di
contenenti volti ad istigare l’odio razziale e la discriminazione,
alle loro marce in stile squadrista, passando per la continua
effettuazione del saluto romano, tipico del regime e del partito
fascista. Tutto ciò si ripete ormai con una certa regolarità nei
vari comuni d’Italia, ricordando solo come ultimo perché attuale,
quanto accaduto a Macerata con la sfilata a sostegno del criminale
che ha sparato per le strade del centro con l’unico scopo di
uccidere le persone di colore che man mano andava incrociando lungo
il suo delirante cammino.
Se è vero che
la casistica del recente passato è pieno di episodi dai quali
traspare chiaramente la volontà di alcuni loschi individui di
ispirarsi all’ideologia fascista ed ai comportamenti propri del
ventennio più cupo della storia d’Italia, con l’intento mai
celato di (ri)costituire un partito e/o movimento che ricalchi le
gesta del partito fascista, per fortuna, però, le diverse procure
italiane ed i tribunali hanno dato un segnale forte della volontà di
evitare che il fenomeno di ricostituzione del partito fascista
dilaghi sul territorio nazionale. A tal proposito, basti ricordare, a
titolo esemplificativo: la recente pronuncia del Tribunale di Tivoli
che ha condannato il sindaco e due componenti della giunta del comune
di Affile per violazione della legge Mancino, in quanto avevano
esaltato pubblicamente un gerarca del partito mussoliniano (sent. n.
2145/17, depositata il 30.01.18); la condanna, nel dicembre 2017, di
9 esponenti di Casapound, che si opponevano al trasferimento di
alcuni migranti in una struttura di accoglienza, a pene che variano
fra i tre anni e sette mesi, ed i due anni e sette mesi; la condanna
a due anni ed otto mesi nei confronti di due rappresentanti di
Casapound che a Vignanello, nel viterbese, aggredirono con pugni e
cinghiate, linciandolo, un ragazzo “reo” di aver condiviso su
Facebook un post ironico contro le nuove formazioni di stampo
fascista.
Ma le pronunce
dei Tribunali non sono altro che la conferma dell’esistenza di un
fenomeno preoccupante, che pur in aperta violazione dei principi
costituzionali, cerca di prendere campo giorno dopo giorno, e che se
non bloccato per tempo, rischia poi di divenire di difficile
controllo, stante che ormai i vari esponenti sono arrivati al punto
di rivendicare pubblicamente l’ispirazione e l’appartenenza
all’ideologia fascista (basti ricordare le dichiarazioni di
Gianluca Iannone, rappresentante di Casapound, che in un intervista a
Libero si definisce, in maniera spudorata, “fascista”!!!).
Le due liste
Forza Nuova e Casapound, quindi, rappresentano chiaramente movimenti
fascisti, ed in quanto tali devono essere sciolti, ed a loro deve
essere inibita la partecipazione a qualsiasi attività pubblica, ed a
maggior ragione la partecipazione alle competizioni elettorali, non
essendo più sufficienti le sole misure interdittive poste in essere
dai singoli soggetti, siano essi privati o pubblici (V. delibera del
22.01.18 della Giunta del comune di Reggio Calabria che vieta la
concessione di immobili istituzionali ad organizzazioni che si
richiamino all’ideologia fascista).
*****
Per i fatti su
esposti, la sottoscritta, n.q.o, con il presente atto, propone
formale denuncia contro l’autore/gli autori dei fatti descritti in
atti, per qualsiasi reato verrà riscontrato dall’Autorità
Giudiziaria.
Chiede la
punizione del/i colpevole/i riservandosi il diritto di costituirsi
parte civile nel procedimento penale, e resta a disposizione del
Magistrato per ogni eventuale ulteriore chiarimento, riservandosi
altresì di produrre ulteriori documenti che siano ritenuti utili
alla vicenda in oggetto.
Dichiara di
voler essere informata della eventuale richiesta di archiviazione da
parte del Pubblico Ministero, ex art. 408 2° comma C.P.P.
Calderazzi
Margherita, n.q.
Per
Slai cobas per il sindacato di classe
TARANTO 1 marzo 2018
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