Lo Slai cobas ieri alla fabbrica ha detto chiaro che non si può lavorare senza massima sicurezza, con un numero di operai, 5000, che non sta in nessuna fabbrica d'Europa.
Su questo è ipocrita la Uilm (ma anche gli altri sindacati) che si lamenta, dopo aver fatto passare questi altissimi numeri.
Da Corriere di Taranto
L’ASL di Taranto ha comunicato che un dipendente del reparto PGT, collega del lavoratore affetto da COVID-19, è risultato positivo al tampone. Lo stesso dipendente, insieme ad altri 14 lavoratori, era stato già posto in isolamento preventivo, così come prevede la procedura per tutti coloro che hanno avuto dei contatti con la persona risultata positiva. Secondo una prima ricostruzione il lavoratore è risultato positivo al tampone e, non avendo necessità di ricovero ospedaliero, prosegue la sua quarantena presso il proprio domicilio.
A tal propostio, “in riferimento al nuovo caso di positività al Covid-19 – scrive la Uilm in una lettera al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e al responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asl di Taranto Michele Conversano
– di un altro collega di squadra del precedente caso, continuiamo ad
esprimere la nostra preoccupazione su un eventuale contagio di massa
all’interno dello stabilimento
ArcelorMittal di Taranto. Essendo l’ex
Ilva un’azienda a ciclo integrale vi è l’obbligatorietà di un continuo
lavoro come previsto dal Dpcm. Vi chiediamo con estrema urgenza la
possibilità di istituire un protocollo sanitario ad hoc a partire dal reparto lì dove sono presenti i casi Covid-19 (Esame con tampone a campione)”.
E’ invece guarito ed è uscito oggi dall’ospedale Moscati di Taranto, uno dei Centri Covid della Puglia, il giovane dipendente dello stabilimento ArcelorMittal che era risultato positivo al Coronavirus
ed era stato ricoverato per polmonite interstiziale. L’operaio dovrà
seguire una terapia a casa. .
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