Tocca ora ai lavoratori far sentire la loro voce.
E certo mettersi in malattia non risolve il problema e non basta
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Ex Ilva, incontro tra sindacati e azienda su impianti e lavoratori
info da Corriere di Taranto
Sono tornati ad incontrarsi quest’oggi i vertici aziendali di ArcelorMittal Italia e Fim, Fiom, Uilm e Usb per un approfondimento sull’assetto di marcia dello stabilimento e al numero di lavoratori presenti all’interno della fabbrica tra diretti e di appalto.
Attualmente gli impianti in marcia nello stabilimento sono AFO 1, AFO 4, ACC/2, Treno nastri 2.
In riferimento al numero del personale presente in fabbrica, in questi giori si registra una media che si attesta al di sotto delle 3200 presenze giornaliere per i diretti, mentre invece per quanto attiene i lavoratori dell’appalto e dell’indotto la media è di circa 1600. Inoltre, gli assenti ad oggi per malattia sono 419 rispetto ai 650 della settimana scorsa.
Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza, in particolar modo le mascherine, l’azienda ha fornito i seguenti dati: a marzo sono state distribuite 2800 mascherine Abek ffp3, già in utilizzo dai lavoratori, mentre ad aprile 1300 ABEK di cui il 50% è stato già consegnato e sono in arrivo ulteriori 6000 pezzi. 50.000 FFP1 sono in giacenza ed infine 150.000 tra FFP2 e chirurgiche già in ordine.
Fim, Fiom, Uilm e Usb durante l’incontro hanno ribadito “la necessità di rafforzare il servizio di pulizia degli spogliatoi, pulpiti, refettori e mense su tre turni, in quanto riscontriamo a tutt’oggi alcune anomalie segnalate anche dai RSU ed RLS”.
Sulla rilevazione temperatura corporea, l’azienda ha comunicato che, “entro circa 10 giorni, saranno disponibili presso tutte le portinerie, le termo camere che andranno a sostituire gli attuali termo scanner”.
Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno infine chiesto ad ArcelorMIttal la disponibilità a verificare “ulteriori misure di prevenzione da contagio Covid 19, attraverso l’utilizzo di un RAPID TEST. Nei prossimi giorni, su questo specifico tema, si terrà un focus con la Direzione aziendale”.Inoltre, i sindacati hanno sollecitato l’azienda “a verificare eventuali ritardi e/o anomalie nei pagamenti per le aziende di appalto, per evitare strumentalizzazioni da parte di Confindustria sui possibili ritardi degli stipendi dei lavoratori di appalto”.
Attualmente gli impianti in marcia nello stabilimento sono AFO 1, AFO 4, ACC/2, Treno nastri 2.
In riferimento al numero del personale presente in fabbrica, in questi giori si registra una media che si attesta al di sotto delle 3200 presenze giornaliere per i diretti, mentre invece per quanto attiene i lavoratori dell’appalto e dell’indotto la media è di circa 1600. Inoltre, gli assenti ad oggi per malattia sono 419 rispetto ai 650 della settimana scorsa.
Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza, in particolar modo le mascherine, l’azienda ha fornito i seguenti dati: a marzo sono state distribuite 2800 mascherine Abek ffp3, già in utilizzo dai lavoratori, mentre ad aprile 1300 ABEK di cui il 50% è stato già consegnato e sono in arrivo ulteriori 6000 pezzi. 50.000 FFP1 sono in giacenza ed infine 150.000 tra FFP2 e chirurgiche già in ordine.
Fim, Fiom, Uilm e Usb durante l’incontro hanno ribadito “la necessità di rafforzare il servizio di pulizia degli spogliatoi, pulpiti, refettori e mense su tre turni, in quanto riscontriamo a tutt’oggi alcune anomalie segnalate anche dai RSU ed RLS”.
Sulla rilevazione temperatura corporea, l’azienda ha comunicato che, “entro circa 10 giorni, saranno disponibili presso tutte le portinerie, le termo camere che andranno a sostituire gli attuali termo scanner”.
Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno infine chiesto ad ArcelorMIttal la disponibilità a verificare “ulteriori misure di prevenzione da contagio Covid 19, attraverso l’utilizzo di un RAPID TEST. Nei prossimi giorni, su questo specifico tema, si terrà un focus con la Direzione aziendale”.Inoltre, i sindacati hanno sollecitato l’azienda “a verificare eventuali ritardi e/o anomalie nei pagamenti per le aziende di appalto, per evitare strumentalizzazioni da parte di Confindustria sui possibili ritardi degli stipendi dei lavoratori di appalto”.
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