lunedì 20 aprile 2020

Asili - Garantire continuità del lavoro e salario al 100% fino ad aperture

Da notizie che arrivano in Puglia sembra che sia molto difficile che i nidi e le scuole materne aprano entro l'estate, si parla di autunno, con possibili prescrizioni su un massimo di presenze e distanze di sicurezza, trattandosi di un settore lavorativo a stretto contatto con i bambini più piccoli.
Questa precauzione può anche essere giusta.
Ma il problema è tutelare le lavoratrici e i lavoratori.
Facciamo il caso di Taranto. Per le lavoratrici degli asili comunali - più di 80 - occupate nei lavori di pulizia e ausiliariato, che sono a casa da metà marzo, e il cui contratto di appalto scade il 30 giugno, mentre non è stata completata la procedura del nuovo appalto (e questo non c'entra certo col coronavirus, ma con inispiegabili tempi lunghi dell'Amministrazione comunale), cosa accadrà?
Se non viene assicurata la continuità comunque del rapporto di lavoro (al di là della ripresa o meno del servizio) prima del 30 giugno, le lavoratrici rischiano di essere licenziate senza più poter godere della clausola sociale per il passaggio diretto e immediato alla eventuale nuova ditta a settembre.
Le lavoratrici, che già ora stanno perdendo sul salario, già misero, sia per i tempi di corresponsione della FIS (per marzo hanno preso solo il 50%), sia perchè questo ammortizzatore sociale copre l'80% della reptribuzione (e il Comune interessato dallo Slai cobas a integrare il 20% - dato che le somme del costo del lavoro erano già in bilancio - a tuttora non ha risposto nulla), rischiano di trovarsi senza neanche questo ammortizzatore sociale dopo giugno.

TUTTO QUESTO NON PUO' SUCCEDERE!
Lo Slai cobas sc chiede:
- che prima della scadenza del contratto in corso vi sia formalizzazione della continuità lavorativa;
- che sia garantito il salario ai lavoratori per l'intero periodo di emergenza coronavirus
- siano accellerate le procedure per la Fis, con l'integrazione al 100%.

Senza risposte, dopo il 4 maggio, rispettando tutte le prescrizioni per il coronavirus, le lavoratrici si recheranno a Palazzo di città.

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