Leonardo è una azienda strategica per il Paese? Il sindacato di base ADL denuncia che il profitto viene prima di tutto.
“L’ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto, e un Dio che è morto” Francesco Guccini.
Mentre l’Italia è sotto attacco del più minuscolo dei nemici, come fossimo noi l’alieno che vuole distruggere la terra; mentre il miglior servizio sanitario del mondo è allo stremo per i troppi malati che arrivano contemporaneamente (mancano i posti letto per le terapie intensive, mancano i medici e gli infermieri) ci si accorge all’improvviso che i continui tagli (e la continua privatizzazione) hanno messo in ginocchio quello che era un vanto nazionale. Di fronte a questa situazione, nonostante i numerosi inviti a tutti di stare a casa, noi dobbiamo continuare a recarci al lavoro?
Il profitto prima di tutto, d’altronde fino a qualche anno fa si diceva che i piloti collaudatori non arrivavano mai alla pensione, e non certo per mancanza di requisiti. È ancora nella nostra memoria il dramma dei nostri colleghi deceduti durante un volo sperimentale del 609 e, dopo aver rinunciato a lanciarsi per portare la macchina oltre il centro abitato, abbiamo udito il caro A.D. di allora dire, alla veglia funebre davanti a moglie e figli degli “eroi”, che avevano accettato il rischio di morire …. (In nome del profitto) e se una azienda è disposta a sacrificare i suoi uomini migliori, figuriamoci se non lo può fare con il resto delle maestranze.
Siamo tutti preoccupati per l’arrivo dell’industria 4.0, ma in Leonardo gli automi ci sono da decenni, e sono i nostri cari dirigenti che eseguono il loro compito con una precisione sovrumana, ma appena gli si chiede una piccola modifica, la risposta è sempre la stessa: dovremmo sostituire le posate in mensa con quelle usa e getta: “ non siamo programmati per eseguire il comando”; dovremmo mettere il disinfettante in mensa: “ non siamo programmati per eseguire il comando”; dovremmo misurare la temperatura ai lavoratori: “ non siamo programmati per eseguire il comando”; con queste scuse, siamo andati avanti un mese, ritardando le prime misure “di buon senso” per il contenimento del virus, dato che avevamo comunque l’ordine di rimanere aperti. Poi, il 14 marzo, arriva il nuovo INPUT (DPCM), allora tutti i “robot” si attivano (ind. 4.0) per eseguire alla lettera il programma: disinfettante, misura temperatura, mascherine ecc. per poi vantarsi pure, durante la riunione di verifica dell’applicazione del DPCM, di fare il massimo possibile per tutelare la salute dei lavoratori, non prima però di aver mandato a casa in smart-working (i migliori) e aver lasciato in fabbrica solo i “sacrificabili”, encomiabile sensibilità che varrà, di certo postuma, anche per loro una medaglia….
Non potevano nemmeno immaginare che un’azienda statalizzata potesse avere il governo contro, infatti Leonardo è una azienda strategica per il Paese e per questo motivo deve rimare aperta; ma non è molto chiaro per quale Paese sia ritenuta strategica? forse per i caccia venduti ad Israele? Oppure per gli elicotteri d’attacco venduti alla Turchia? O per quelli venduti al Qatar? o agli USA? Potremmo essere accusati di sputare nel piatto dove mangiamo, ma non è così: è vero però che ci piacerebbe sputare… ma in faccia a chi è disposto a sacrificare anche un solo lavoratore in nome del profitto…
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